Terza tappa dell'iniziativa culturale milanese, per fare dell'arte strumento e veicolo di libertà,

 


Terza tappa dell'iniziativa culturale milanese, per fare dell'arte strumento e veicolo di libertà, portando opere in luoghi di isolamento e disagio  privati del bello e dei suoi significati più forti e profondi

 

 

 

Martedì 23 gennaio scorso alle ore 14:30 nelle sale espositive del MAPP – Museo d’Arte Paolo Pini di Milano in via Ippocrate 45 sono state presentate cinque opere di Kirsten Reynolds, terza tappa del progetto museografico ALMA realizzato da Corte Sconta, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano.

 

Dopo gli appuntamenti alla casa di reclusione di Opera e alla RSA Golgi Redaelli, sono gli ambienti dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini ad ospitare la prosecuzione di questa iniziativa, che mira a rendere accessibili le opere d’arte, dopo i limiti imposti dalla pandemia e da altre costrizioni, avvicinando all’interesse artistico individui esclusi da eventi pubblici per motivazioni sanitarie, fisico-psichiche o penali, rendendoli partecipi dell'arte come via per la Libertà.

 

Le opere dell’artista Reynolds protagoniste di questa terza tappa sono: Double negative I, stampa fotografica, cm 60x80, 2017; The evolution of Democracy II IV, stampa, 50x50, 2017; The evolution of Democracy II III, stampa su carta, 50x50, 2011; The evolution of Democracy IV III, stampa su carta, 50x50; Craving silence I, stampa su carta, 57x81,5, 2011.

 

Libertà e immaginazione, libertà e memoria, libertà e comunicazione, libertà e viaggio i temi espressi e affrontati. A seguito di ogni evento si terrà un Talk in presenza o digitale animato da personalità dell'arte, della cultura e dell'iniziativa sociale. Ogni opera verrà digitalizzata e monitorata con le più avanzate tecniche oggi a disposizione. Il progetto gode del patrocinio di ICAMT International Committee for Architecture and Museum Techniques - ICOM International Council of Museum. L'iniziativa si concluderà in autunno, con la riunione di tutte le opere esposte alla Fabbrica del Vapore, presso la sede di Corte Sconta, per raccogliere i risultati del progetto.

 

“ALMA mira a rivalutare luoghi costretti ai margini della vita sociale – dichiara il portavoce del progetto, Andrea Vento - e al contempo riportare alla vita pubblica importanti e significative opere, altrimenti riservate a pochi o dimenticate nei depositi. Riduzione delle disuguaglianze, parità di genere, accessibilità e sostenibilità sociale sono le parole chiave che guidano il progetto, ideato per creare la consuetudine alla diffusione dell’arte e all’avvicinamento ai pubblici fragili. L'esposizione e la condivisione partecipata di opere d'arte provenienti da collezioni private sono tutte espressione e veicolo di declinazione del concetto di LIBERTA', così importante da recuperare e rivivere".

 

L’artista

Nata in Virginia (USA), Kirsten Reynolds ha svolto i suoi studi universitari alla Syracuse University e ha conseguito il Master in Maine Collage of Art. Pur preferendo la scultura, il video sembrava essere la soluzione migliore per il suo futuro. Dopo un anno di lavoro in video commerciali si è trasferita sulla costa con suo marito a metà degli anni '90, ha iniziato a concentrarsi sulle belle arti. Ha aperto un piccolo negozio e ha iniziato a esplorare la pittura e il disegno. La direzione cambiò quando suo marito, Peter Lankford, designer e modellista, portò a casa il poliuretano ad alta densità, un materiale industriale usato per scolpire. Da lì una serie di passaggi hanno portato la Reynolds al suo lavoro attuale. Kirsten crea ambienti scultorei che potrebbero essere descritti come architettura decostruttiva per divertimento. L’arte di Kirsten Reynolds è una rivelazione. Attraverso il disegno, la scultura, le installazioni, la pittura, la stampa, la fotografia e il suono, reinterpreta radicalmente temi classici e tradizionali, spesso ispirata da idee storiche, scientifiche e filosofiche riguardanti il mondo naturale. Seguendo le orme di dadaisti e futuristi, Reynolds utilizza insolite combinazioni di tecniche e materiali antichi e moderni per creare opere intuitive e unicamente personali.

Dopo aver lavorato in alcuni dei più magnifici parchi e giardini botanici del mondo durante gli spettacoli della Power Plant del 2005-2010, Reynolds ha iniziato una serie di fotografie notturne espressive che disegnavano luce nella natura, letteralmente dipingendo con la luce, attraverso un’esposizione prolungata. Le immagini visceralmente dinamiche che ne derivano alludono alle antiche lezioni mitologiche, religiose e popolari che circondano il significato culturale degli alberi, in particolare i loro spiriti, poteri e ruolo simbolico come collegamento tra cielo, terra e mondo sotterraneo. Queste idee rimandano alla credenza che forze invisibili e inspiegabili sia naturali che artificiali ci circondano costantemente.

 

 

Il Museo d’Arte Paolo Pini

Il MAPP è un museo d'arte contemporanea situato nell'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano, ideato nel 1993 da Teresa Melorio e Enza Baccei (Fondatrici dell'Associazione ARCA Onlus) e realizzato con la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale dell'Ospedale Niguarda, la direzione artistica di Marco Meneguzzo e l'adesione di alcune note gallerie e istituzioni d'arte milanesi


L'obiettivo del progetto era trasformare l'ospedale psichiatrico in un luogo di incontro dove il "fare arte" fosse un'occasione di scambio di idee e linguaggi tra artisti professionisti e persone con disagio psichico e dove la condivisione di esperienze culturali e artistiche tra i cosiddetti "sani" e "malati" contribuisse concretamente alla cura e alla trasformazione di un luogo che è stato per anni l'emblema dell'incomunicabilità.
Le opere realizzate direttamente sui muri dell'ex manicomio sono espressione del valore intrinseco che racchiude ogni persona anche quando è gravemente malata nel corpo o nella mente; il MAPP testimonia che una vera trasformazione del modo di curare si realizza anche attraverso una specifica qualità estetica dello spazio che esprime la ricchezza di valori simbolici dell'essere umano in tutto il suo spessore.

L'intervento iniziò alla fine del 1993, allestendo le prime Botteghe d'Arte (pittura, musica, teatro, poesia, decoro, design) nell'Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, invitando docenti dell'Accademia di Brera e artisti professionisti (tra cui Gianni Spadari, Stefano Pizzi, Davide Antolini, Pino Deodato, Enrico baj, Emilio Tadini) a creare insieme con i pazienti e gli operatori del Pini.


Tra la fine del 1994 e il 1995 circa 40 artisti italiani e stranieri, di fama nazionale e internazionale (oltre ai sopracitati, altri come Paolo Canevari, Fernando De Filippi, Riccardo Gusmaroli, Gunter Brus, Martin Disler, Bernd Zimmer) furono invitati a realizzare un'opera al Paolo Pini. Gli artisti lavorarono gratis per giorni, coinvolgendo molti dei 135 pazienti nella realizzazione dei loro lavori.


Il Museo d'Arte Paolo Pini fu inaugurato il 25 maggio 1995. Le opere si trovavano, e si trovano tutt'ora, nel parco, sulle pareti dei padiglioni 1, 5, 7, 9, spazi che l'ex azienda sanitaria locale (USSL 37) aveva messo a disposizione di ARCA, insieme ad altri locali interni.


Nel tempo si è formata una vera e propria collezione di livello internazionale che accoglie i lavori di oltre 140 artisti e si arricchisce ogni anno di nuove opere. Il Museo oggi è costituito da una collezione permanente che comprende murales, installazioni e sculture dislocate nel parco del Paolo Pini, all'esterno e all'interno dei padiglioni (oggi gestiti da diversi enti), e da una raccolta di opere realizzate "a quattro mani" da artisti e i frequentatori delle "Botteghe d'Arte".

 

Il coordinamento organizzativo è stato gestito da Stefania Bleve.

 

 
Andrea Vento
Maddalena D’Alfonso

 

 
Si ringraziano:

 

Associazione Corte Sconta

Fondazione di Comunità Milano

MAPP – Museo d’Arte Paolo Pini

Md’A Design Agency – Maddalena D'Alfonso

Massimo Ciaccio – BIG


ICOM-ICAMT – International Committee of Architecture and Museum Techniques dell’Interational Council of Museum

 

Un progetto di Associazione Corte Sconta con il contributo di Fondazione di Comunità Milano.

 

Fondazione di Comunità Milano (fondazionecomunitamilano.org) sostiene e promuove interventi di utilità sociale per rispondere ai bisogni di oltre 2 milioni di cittadine e cittadini di Milano e di 56 Comuni delle aree Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana della Città Metropolitana. Nata nel 2018, contribuisce allo sviluppo del territorio a partire dall’ascolto e dal dialogo con istituzioni, organizzazioni del Terzo Settore, associazioni e cittadinanza. Fondazione di Comunità Milano fa parte del network di 16 Fondazioni territoriali, che operano in tutte le province della Lombardia e nelle province di Novara e Verbania-Cusio-Ossola, costituite da Fondazione Cariplo.

 

Stefania Bortolotti

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