“AFRICA. RACCONTARE UN MONDO”

Performance dal vivo il
27, 28 e 29 giugno e il cinemobile il 7 e 8 luglio
Milano, 26 giugno 2017 - Con la
mostra “Africa. Raccontare un mondo”, che apre al pubblico il 27 giugno, il PAC prosegue l'esplorazione
artistica dei cinque continenti proponendo una selezione di artisti che consente
al pubblico una lettura ampia della scena dell’Africa contemporanea a sud del
Sahara. Promossa dal Comune di Milano|Cultura e prodotta dal PAC con Silvana
Editoriale, la mostra è curata da Adelina von Fürstenberg e per la sezione di
video e performance da Ginevra Bria, e resterà aperta fino all’11 settembre
2017.
Con questo progetto espositivo il
PAC aggiunge una tappa alla linea di programmazione, nata nel 2015 dall’incontro
con Expo, che ogni anno nel periodo estivo esplora il pianeta attraverso l’arte
contemporanea, una narrazione che ha dato vita a progetti come “CUBA Tatuare la
storia” (2016), alla mostra collettiva sull’arte in Cina (2015) e che vedrà
protagonista il Brasile nel 2018.
“Il PAC prosegue il suo cammino
nell’esplorazione costante e attenta della produzione artistica contemporanea
dei continenti - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -
confermando la propria vocazione di centro di ricerca e sperimentazione
internazionale”
Il percorso espositivo
di “Africa. Raccontare un mondo” offre un approccio sensibile dell'arte
contemporanea africana attraverso quattro tematiche: “Dopo l’Indipendenza”,
“L’introspezione identitaria”, “La generazione Africa” e “Il corpo e le
politiche della distanza”.
Gli artisti del “Dopo
l’Indipendenza” sono maestri della loro arte, fortemente saldati al loro
universo culturale. I loro lavori sono trasposizioni della vita africana, privi
di necessità critica, e trascrivono il mondo africano alle soglie del
mutamento.
Artisti: Frédéric Bruly Bouabré
(Costa d’Avorio), Seydou Keïta (Mali), J.D. Okhai Ojeikere (Nigeria), Idrissa
Ouédraogo (Burkina Faso), Malick Sidibé (Mali).
Contrassegnato dal sistema delle
mostre internazionali e dalla facilità di viaggiare, il tema dell’“Introspezione
Identitaria” mette in primo piano una serie di artisti impegnati che mettono in
discussione il post-colonialismo, le guerre e i genocidi, le problematiche
legati all’ambiente, l’AIDS, la povertà, la corruzione politica, la questione
del petrolio, e altro ancora. Nel loro linguaggio, tuttavia, modernità e
tradizione si evolvono senza contrapporsi.
Artisti: Georges Adéagbo (Benin),
Abu Bakarr Mansaray (Sierra Leone), Romuald Hazoumé (Benin), Pieter Hugo (Sud
Africa), Richard Onyango (Kenya), Chéri Samba (Congo), Abdelrahmane Sissako
(Mauritania), Yinka Shonibare MBE (Nigeria), Barthélémy Toguo
(Camerun).
È sui cambiamenti della società e
sulla posizione individuale che si concentra il tema “Generazione Africa”, una
generazione-bivio formatasi nelle scuole d’arte occidentali e presente alle
fiere d’arte, fortemente consapevole però della propria identità al di là degli
stereotipi.
Artisti: Malala
Andrialavidrazana (Madagascar), Omar Ba (Senegal), Kudzanai Chiurai (Zimbabwe),
Senzeni Marasela (Sud Africa), Billie Zangewa (Malawi).
“Il Corpo e le Politiche della
Distanza” presenta infine il percorso di nove artiste africane contemporanee che
tra video-arte e performance, un ritratto in movimento della giustizia, una
personificazione del vivere e del sentire di minoranze religiose, culturali e di
genere.
Artiste: Nathalie Anguezomo Mba
Bikoro (Gabon), Gabrielle Goliath (Sud Africa), Ato Malinda/Alex Mawimbi
(Kenya), Zanele Muholi (Sud Africa), Tracey Rose (Sud Africa), Berni Searle (Sud
Africa)
Per celebrare l’apertura della
mostra, il 27, 28 e 29 giugno tre giovani artiste sudafricane metteranno in
scena tre differenti performance: si tratta di Donna Kukama, Buhlebezwe
Siwani e Anne Historical. Quest’ultima, durante la giornata del 30 giugno,
inaugurerà un’installazione site specific pensata per lo spazio
dell’Edicola Radetzky sulla Darsena di Milano.
La mostra sarà arricchita anche
da una selezione di sedute dei seguenti designer africani: Dokter &
Misses (Sud Africa), Alassane Drabo (Burkina Faso), Amadou Fatoumata Ba
(Senegal), Gonçalo Mabunda (Mozambico) e Nawaaz Salduker (Sud
Africa).
La mostra è realizzata con il
sostegno di TOD’S, sponsor dell’attività espositiva del PAC, con il contributo
di Alcantara e Cairo Editore e con il supporto di Vulcano. Il catalogo, curato
da Ginevra Bria, è pubblicato da Silvana Editoriale.
Un ricco Public
Program introdurrà adulti e famiglie alla cultura e all’arte africana:
proiezioni, visite guidate, incontri, family lab e workshop per scoprire
l’Africa attraverso arte, design, cinema, letteratura e musica.
Inoltre, venerdì 7 e sabato 8
arriverà nel cortile del PAC il Cinemobile Fiat 618, furgone del 1936 dotato di
un proiettore per pellicole 35mm e diffusori di suono incorporati, che aveva la
funzione di portare il cinema nei paesi e nelle contrade che ne erano privi per
far scoprire la magia del cinema.
I film in programma sono Le Franc
(1993) venerdì 7 luglio ore 22 e La Petite vendeuse de soleil (1999) sabato 8
luglio ore 22, entrambi del regista e attore senegalese Diibril Diop
Mambety.
Dal 9 luglio al 6 agosto, infine,
la Cineteca Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto 2, ospiterà una rassegna di
cinema africano, realizzata in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana
di Milano (Ingresso con biglietto mostra € 5,50 - Programma:
oberdan.cinetecamilano.it)
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