Festival della Mente XIV edizione – Sarzana, 1-3 settembre 2017

«Come è stato lo scorso anno per la parola “spazio”, anche “rete”
è un concetto che racchiude molteplici significati e può essere declinato in
molti modi» dichiara Benedetta Marietti «Dal web alla rete intesa come insieme
di relazioni umane; dalle reti che ci ingabbiano e imprigionano
all’esplorazione delle reti neurali nelle neuroscienze; dalla rete della
solidarietà fino all’importanza della rete nella biologia, nella fisica, nella
matematica, e perfino nello sport. Attraverso l’indagine di un tema è così
possibile affrontare argomenti e campi diversi del sapere, dalle più recenti
scoperte scientifiche agli ambiti di pensiero artistico e umanistico, in linea
con la vocazione multidisciplinare e divulgativa del Festival della Mente».
La sezione per bambini e ragazzi curata da Francesca
Gianfranchi, un vero e proprio festival nel festival con 31 protagonisti
e 22 eventi (45 con le
repliche), è realizzata con il contributo di Crédit Agricole Carispezia.
Più di 500 sono i giovani, appassionati di
cultura, che portano il loro contributo al festival come volontari - molti dei
quali coinvolti in un percorso di alternanza scuola lavoro - e che da sempre ne
decretano il successo con il loro impegno ed entusiasmo.
IL PROGRAMMA
Apre il festival la lezione inaugurale di Elena Cattaneo: “Le reti che fanno bene alla scienza”. La
scienziata, esperta di cellule staminali, è a capo di un team che studia la
malattia di Huntington: al festival descrive le reti che si sviluppano attorno
ai malati, permettendo loro di vivere al meglio l’umanità nella malattia, e
quelle degli scienziati che in tutto il mondo studiano il gene che la provoca,
sperimentano nuovi trattamenti e farmaci per alleviarne i sintomi e cercano
nuove cure efficaci.
LA RETE DELLE RELAZIONI UMANE
La rete può essere considerata un sistema di relazioni pregresse che
creano impedimenti, coazioni e nevrosi, automatismi e pregiudizi, rituali e ossessioni;
lo scrittore Michele Mari ne fornisce
un vasto campionario: precetti, tabù, schiavitù del feticismo e del
collezionismo, pesanti eredità letterali e metaforiche, tare ataviche.
Il compito più difficile di un insegnante è quello di fare di una
classe una piccola comunità solidale e capace di ascolto reciproco: per
ottenere ciò gli educatori non devono mai dimenticare l’importanza
dell’ascolto. Il maestro elementare Franco
Lorenzoni porta al festival l’esperienza della sua Casa-laboratorio di
Cenci ad Amelia, in Umbria, un luogo di ricerca educativa e artistica molto
speciale.
La parola data è il vincolo più forte che ci lega a una persona, a
una comunità e soprattutto a noi stessi. Perché allora non sempre la
rispettiamo? Partendo da esistenze reali o romanzesche, lo scrittore Edoardo Albinati passa in rassegna le
figure del traditore, del rinnegato, dell’amante infedele e i loro opposti
positivi, come se fossero i poli dello stesso animo umano.
“Nella rete: narrare le famiglie” è un dialogo tra due scrittori:
l’indiano Aravind Adiga, vincitore nel 2008 del Booker Prize, e l’italiano Marcello Fois, che fanno delle relazioni familiari un cardine della
loro produzione letteraria.
La rete dei legami sociali ha, secondo Freud, come sua mitica
condizione di fondo, l’uccisione del padre e la nascita del tabù; il nostro
tempo sembra invece sbarazzarsi di ogni forma di divieto. Lo psicoanalista Massimo Recalcati indaga cosa ci
insegnano i tabù e quanti ne esistono ancora al mondo.
La forza di attrazione dei social network sugli adolescenti è
sotto gli occhi di tutti. Ma quale impatto hanno sulla complessità del mondo
affettivo l’ossessiva familiarità con le nuove tecnologie e la modalità
comunicativa digitale? La terapeuta Anna
Salvo e la pedagogista Tiziana
Iaquinta suggeriscono interventi possibili in ambito educativo.
Un esempio della grande forza della rete, fatta anche di emozioni,
passioni e coraggio, è quella che offrono i ragazzi del progetto B.LIVE. Affetti da gravi patologie
croniche, divulgano esempi di forza, positività e allegria e trasmettono un punto
di vista diverso e potente nella vita propria e di coloro che incontrano. Sul
palco, con loro, anche Bill Niada, presidente della Fondazione Near, e il
medico Paolo Cornaglia Ferraris
(sezione approfonditaMente).
LE RETI DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
Il matematico Paolo Zellini
assieme allo scrittore e divulgatore scientifico Marco Malvaldi analizza “La Rete come struttura matematica”. L’esistenza
del web suscita importanti questioni sullo sviluppo storico del concetto stesso
di connessione. Alla base di ogni attivazione di un motore di ricerca ci sono
complesse strutture matematiche che rendono possibili le nostre operazioni.
Non c’è disciplina scientifica che evolva più rapidamente di
quella che studia l’evoluzione umana per ricostruire la rete che ci connette al
nostro passato profondo. Il paleoantropologo Giorgio Manzi ripercorre le scoperte più recenti sui nostri antenati
dell’epoca di Lucy, i primi Homo, i
Neanderthal e le origini di Homo sapiens.
L’ibernazione può sembrare una pratica fantascientifica, ma oggi è
già realtà. Il neurofisiologo Matteo
Cerri spiega come sia alto l’interesse scientifico sul tema: l’Agenzia
Spaziale Europea, ad esempio, ha costituito un gruppo di lavoro dedicato alle
possibili applicazioni della fisiologia dell’ibernazione non solo in campo
medico, ma anche nell’esplorazione spaziale (sezione approfonditaMente).
Nel 1866 Gregor Mendel pubblicava le sue ricerche sulle leggi che
regolano la trasmissione dei caratteri ereditari da una generazione all’altra:
un evento che aprì nel tempo la possibilità di manipolare il genoma. Fanno il
punto sugli interrogativi di ordine etico e morale che questa prospettiva
solleva lo storico delle scienze biomediche Bernardino Fantini, il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, il genetista Sergio
Pimpinelli e l’esperto di bioetica Fabrizio
Rufo (sezione approfonditaMente).
La struttura a grande scala dell’universo è simile a una
gigantesca ragnatela che connette gli aggregati di galassie con strutture
filamentose per lo più costituite dall’enigmatica materia oscura, il cosmic web. La fisica Lucia Votano, che ha diretto il
Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, racconta come conoscere la natura della
materia oscura – che nell’universo è cinque volte più numerosa della materia
nota – sia tra gli obiettivi più eccitanti della fisica odierna.
In che modo il digitale sta influenzando la filosofia profonda che
sta dietro il nostro pensiero? Che cosa succede alle nostre idee più radicate
quando il mondo passa da una mentalità meccanicistica a una abituata al
concetto di rete? La tecnologia, risponde il filosofo Luciano Floridi, formatta il nostro modo di pensare. E la
tecnologia dell’informazione lo fa in modo ancora più radicale.
La neurologa Marilù Gorno
Tempini, che dirige il laboratorio di neurobiologia del linguaggio dell’Università
della California di San Francisco, parla
della dislessia, un disturbo che spesso è il risultato di una “neurodiversità”,
cioè di una semplice variazione di efficienza di diverse reti neurali. Queste
neurodiversità, che sono spesso associate ad abilità adatte a un mondo tecnologico,
dovrebbero essere maggiormente valorizzate dal sistema scolastico, lavorativo e
sociale.
LE RETI DELL’ATTUALITÀ E DELLA STORIA
Lo scrittore e reporter di guerra Elliot Ackerman, che ha combattuto in Afghanistan e in Iraq nell’esercito
statunitense e che ora vive a Istanbul, si confronta con la reporter Imma Vitelli sulla guerra in Siria,
nella quale sono esplosi tutti i nodi politici del Medio Oriente.
La scrittrice palestinese Suad
Amiry racconta le esperienze della sua infanzia e del passaggio all’età
adulta nel mondo arabo (Damasco, Beirut, Amman, Gerusalemme e Il Cairo), un
mondo che ormai è scomparso ma che nel suo cuore resta sempre vivo.
Molti pensano alla via della seta come a un’esotica curiosità del
passato. Ma le reti che hanno collegato l’Asia all’Europa e all’Africa e, più
tardi, alle Americhe, sono sempre state il sistema nervoso centrale del pianeta.
Nel XXI secolo le vie della seta stanno risorgendo, sostiene lo storico inglese
Peter Frankopan, e il destino
dell’Occidente continuerà a essere indissolubilmente legato a quello
dell’Oriente.
Nei primi decenni del XVII secolo, per la prima volta nella storia
della civiltà occidentale, la società francese iniziò a riflettere sui problemi
della comunicazione, facendone l’elemento distintivo della propria identità.
Con l’avvento dei Lumi, ricorda la francesista Benedetta Craveri, la conversazione diventa una rete di
informazione, uno dei principali laboratori dell’opinione pubblica.
L’idea di rete può suggerire due opposte concezioni: il
contenimento e la propagazione. La rete cattura e chiude, oppure si estende. Ovidio
le conosce e le rappresenta entrambe ne Le
Metamorfosi, come spiega lo scrittore Nicola
Gardini: dalla rete del cacciatore, che imprigiona, a quella delle
connessioni infinite, che trasformano la vita dell’universo.
E ANCORA
RETI…
La designer spagnola Patricia
Urquiola racconta, a partire dalla sua esperienza personale, come sempre più
oggi le venga chiesto di intuire e prevenire comportamenti. In un mondo in cui l’intelligenza
artificiale e i web robot stanno già costruendo le loro reti in modo autonomo,
l’unica difesa possibile consiste nel rafforzare la nostra rete sociale,
emozionale, intellettuale e professionale.
Uno dei pregiudizi più comuni quando si parla di televisione è
l’idea che essa sia un mezzo di comunicazione standardizzato, ripetitivo e di
scarsa originalità. L’esperto di media Massimo
Scaglioni assieme ad Axel Fiacco,
ideatore di format per il piccolo schermo, svelano i meccanismi nascosti della
creatività televisiva.
Cos’è esattamente un nodo e quanti tipi di nodi esistono? Il
matematico Claudio Bartocci e lo
scrittore Marco Belpoliti guidano il
pubblico alla scoperta dei mille significati di un oggetto della civiltà umana
che è anche metafora ed espressione geometrica, in un viaggio tra antropologia,
religione, filosofia, estetica e matematica.
I ragni di certo non godono di grande popolarità, ma per chi
riesce ad andare oltre i falsi miti e le paure più superficiali, questi animali
nascondono la capacità di affascinare anche il loro più grande detrattore. Il
naturalista e fotografo Emanuele Biggi enumera
le potenzialità della seta e della ragnatela.
“Alla ricerca della rete perduta” è il titolo dell’incontro con Darwin Pastorin, che racconta storie e
aneddoti del mondo del calcio attingendo alla sua lunga esperienza di cronista
sportivo.
In un’epoca in cui si comunica, si instaurano rapporti e si
costruiscono progetti senza mai guardarsi negli occhi, il lavoro del direttore
d’orchestra è un esempio in controtendenza. Il maestro Omer Meir Wellber dialoga con il direttore artistico Paolo Gavazzeni spiegando come mai
l’esecuzione di uno stesso brano musicale risulti essere sempre diversa.
In
anteprima per il pubblico del festival “La luce sul muro”, un documentario sull’opera
del poeta e musicista Umberto Fiori,
interprete rigoroso delle inquietudini del nostro tempo, che al termine della
proiezione incontra lo scrittore Marco
Belpoliti.
Nell’area del sociale si fa continuamente riferimento alla
necessità di fare rete e
nell’incontro “Dal sociale “muto” al sociale che fa rete” si ascoltano le voci
di chi ha fatto di questa affermazione una buona pratica: Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud; gli
imprenditori sociali Ugo Bressanello
e Vincenzo Linarello; l’informatico Giorgio De Michelis e Gaetano Giunta, esperto di economia
sociale (sezione approfonditaMente).
LE TRILOGIE
Torna quest’anno, al Canale Lunense, la trilogia dello scrittore e
studioso del pensiero antico Matteo
Nucci, accompagnato da letture dell’attrice Valentina Carnelutti. Il tema indagato è “La rete di Eros” in tre incontri
dedicati alla seduzione (venerdì), al tradimento (sabato) e alla riconquista
(domenica).
Irrinunciabile l’appuntamento con lo storico Alessandro Barbero, che chiude come di consueto ciascuna delle tre
serate del festival in piazza Matteotti. Le sue tre lectio affrontano
quest’anno le principali reti clandestine nella storia: quella di Richard
Sorge, che fornì a Stalin informazioni di vitale importanza durante la Seconda
Guerra Mondiale (venerdì); quella dei partigiani che progettarono l’attacco a
una colonna di nazisti a via Rasella (sabato); quella delle BR che
sequestrarono e uccisero Aldo Moro (domenica).
GLI SPETTACOLI
Il Festival della Mente si riconferma palcoscenico di grandi
anteprime: in prima mondiale a Sarzana il “concerto per pianoforte e violino” del
compositore e pianista inglese Michael
Nyman, rappresentante del minimalismo musicale, e della giovane violinista
italo-rumena Anna Tifu.
In anteprima anche lo spettacolo “L’incanto. Dalla Val Grande ai
ghiacci polari” dello scrittore Marco
Albino Ferrari, accompagnato dal chitarrista Denis Biason, che ricostruisce con suoni, parole e immagini una
storia dimenticata, quella dell’esploratore piemontese Giacomo Bove, i cui
viaggi ispirarono le storie di Emilio Salgari.
Massimo
Recalcati porta in anteprima a Sarzana la prima tappa dello spettacolo “Il
segreto del figlio”: un figlio è un’esistenza unica, distinta da quella dei
genitori. Contro ogni autoritarismo, Recalcati, accompagnato dalle letture
dell’attrice Federica Fracassi e da un coro di voci bianche, afferma il diritto
del figlio a custodire il segreto della sua vita e del suo desiderio.
“Tandem” è lo spettacolo di
due artisti e amici di lunga data: il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian
Oliver Mazzariello, che alternano a famose canzoni della musica
internazionale i loro brani originali.
“Gorla fermata Gorla”: la
tragica vicenda della scuola Francesco Crispi di Gorla, colpita durante la
Seconda Guerra Mondiale da una bomba che uccise 184 bambini, è raccontata dall’emozionante
voce dell’attrice Giulia Lazzarini
insieme a due giovani attori, Federica Fabiani e Matthieu Pastore.
“Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” è un film sulla vita della
leader del movimento per la democrazia in Birmania, Premio Nobel per la Pace
nel 1991, e oggi alla guida di una Birmania libera. Dopo la proiezione, in
programma un incontro con il regista Marco
Martinelli e l’attrice protagonista del film, Ermanna Montanari.
Spazio anche ai più giovani, che diventano protagonisti di una
sfida a colpi di creatività. Salgono sul ring due squadre del liceo
Parentucelli di Sarzana, accompagnate ciascuna da un coach, per misurarsi in
una gara di scrittura in tre round. Dal Centro Formazione Supereroi i due coach-scrittori
che guidano le squadre, Francesco Gungui
e Leonardo Patrignani, e l’arbitro-editor
Edoardo Brugnatelli.
Biglietti:
€ 3,50 incontri per adulti e bambini (gratuita la lezione inaugurale); € 7,00
spettacoli e approfonditaMente
(lezioni-laboratorio della durata di circa 120 minuti).
Informazioni e prevendite (dal 14 luglio): www.festivaldellamente.it
Cartella stampa e immagini sono scaricabili al link http://bit.ly/2uefsjR
Accrediti stampa: per accreditarsi al festival è necessario inoltrare una mail di
richiesta all’indirizzo delos@delosrp.it entro e non oltre lunedì 21 agosto.
Condizioni e dettagli nell’area stampa del sito www.festivaldellamente.it
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