Babylon Sisters - film

E’ una storia di migrazione tra danza, musica, donne e uomini girato a Trieste. Il film nelle sale con Lo Scrittoio.
Nel cast la piccola ballerina Amber Dutta e Nav Ghotra con Lucia Mascino e Renato Carpentieri
Milano, 22 settembre – Il film “Babylon Sisters” di Gigi Roccati, una
storia di danza, donne e migrazione, esce al cinema il 28 settembre
distribuito da Lo Scrittoio. Il film, che ha riscosso riconoscimenti di
critica e pubblico nei festival e nelle rassegne in cui è stato presentato,
(tra cui la Festa del Cinema di Roma, London Indian Film Festival, Pune
International Film Festival in India) e interpretato da Amber Dutta, Nav
Ghotra, Lucia Mascino, Peppe Voltarelli e Renato
Carpentieri, racconta la storia di Kamla (Dutta, già finalista di Italian's
Got Talent), una bambina che da poco si è trasferita con i genitori in un
palazzo alla periferia di Trieste abitato da altre famiglie di immigrati e da
un vecchio professore burbero. Quando arriva la lettera di sfratto, tutta la
famiglia cerca in ogni modo di non lasciare la propria casa, ma le reazioni
sono diverse tra uomini e donne. Il caso di Shanti (Ghotra) che non si infuria
e dispera come il marito, ma pensa invece solo a come risolvere il problema.
Lei dalla sua ha un dono, quello di saper ballare, proprio come una star di
Bollywood, e con l'aiuto di un'amica italiana, progetta una scuola di danza.
Questa sarà l'occasione di riscatto personale, familiare e collettivo, mentre
la piccola Kamla riuscirà a sciogliere il cuore del professor Leone
(Carpentieri) che gli immigrati proprio non li vuole vedere. E, nel frattempo,
in città già si parla delle “Babylon Sisters”!
“Il film è
liberamente ispirato al romanzo Amiche per la pelle della scrittrice indiana
Laila Wadia – ha spiegato Roccati -, una donna che da trent'anni vive a
Trieste. Il titolo del film è ispirato proprio alla sorellanza di un gruppo di
donne che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono poi per aprire una
scuola di ballo in una periferia degradata, diventando una rock band di
quartiere. Mi affascinava esplorare un'idea di bellezza senza stereotipi.
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