I Pomeriggi Musicali: 76a stagione / Feddeck / Cadario
JAMES FEDDECK È IL NUOVO DIRETTORE PRINCIPALE
DELL’ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
ALESSANDRO CADARIO DIRETTORE OSPITE PRINCIPALE
DA OTTOBRE 2020 A MAGGIO 2021 “EUROPA, VOLTI DI UNA TRADIZIONE”
LA NUOVA STAGIONE PER GUARDARE CON FIDUCIA AL FUTURO
Inaugurazione al Teatro Dal Verme l’8 e il 10 ottobre con Beethoven,
Bertrand Chamayou al pianoforte e lo stesso Feddeck sul podio
http://ipomeriggi.it/index.phpLa campagna abbonamenti, conclusasi lo scorso 3 ottobre, ha premiato la volontà di ripartenza dei Pomeriggi Musicali con il rinnovo di tutte le sottoscrizioni disponibili per i turni del giovedì sera e del sabato pomeriggio, un risultato che sottolinea ancora una volta il legame del pubblico verso l’istituzione; inoltre tanti abbonati hanno rinunciato al rimborso dei concerti persi durante la quarantena. Un risultato di dimensioni insperate, in questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria, che conferma il ruolo della Fondazione in prima linea nel panorama internazionale, per la restituzione al pubblico della musica dal vivo in sicurezza, con un percorso iniziato con la festosa riapertura del Teatro Dal Verme il 15 giugno e con la presentazione a luglio, nella sua interezza, della 76a Stagione concertistica 2020/2021 intitolata Europa, volti di una tradizione, preparata dal direttore artistico Maurizio Salerno. La programmazione si estende quindi con ottimismo lungo ventitré settimane, da ottobre 2020 a maggio 2021, in cui – com’è nella tradizione dell’Orchestra milanese – si susseguono sul podio e come solisti nomi celebri del concertismo internazionale, insieme a giovani emergenti, con programmi che alternano il più consolidato repertorio con occasioni di riscoperta e nuove composizioni.
L’Orchestra si presenta a inizio Stagione con un nuovo direttore principale, il newyorkese James Feddeck che porta a Milano l’esperienza maturata con le maggiori orchestre statunitensi (fra cui quelle di Chicago e Cleveland) e con numerose formazioni europee (come la City of Birmingham Symphony Orchestra e la Royal Scottish National Orchestra), nonché tutta la freschezza della sua giovane età e la vittoria del prestigioso Concorso Georg Solti. Il suo profilo, particolarmente versato nell’interpretazione del sinfonismo romantico e nell’indagine sul repertorio inconsueto, si adatta idealmente alla vocazione dell’Orchestra milanese, con la quale lavora già da alcuni anni, alimentando un clima di fiducia e stima reciproche che sfocia adesso in un contratto triennale per il ruolo che in passato è stato ricoperto anche da Nino Sanzogno, Gianluigi Gelmetti, Aldo Ceccato, Daniele Gatti e Antonello Manacorda.
«La nomina di Feddeck – afferma il presidente Giovanni Battista Benvenuto – si inquadra perfettamente nella storia dei Pomeriggi Musicali per la scommessa su un talento che ha ancora molto da esprimere e al contempo supera i confini nazionali ed europei, guardando alla scuola statunitense. In questi ultimi anni Feddeck ha lavorato molto con la nostra orchestra, raggiungendo sempre ottimi risultati. L’orchestra è sempre stata entusiasta del lavoro fatto insieme, che anche il CdA ha apprezzato puntando su di lui per il prossimo triennio. Lo stesso CdA inoltre ha inteso rinnovare per tre anni l’incarico di direttore ospite principale ad Alessandro Cadario, al quale siamo legati da una lunga e fattiva collaborazione».
«Sono felice di accettare l'incarico di Direttore Principale dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali – dichiara il nuovo direttore principale James Feddeck –, compagine che da 75 anni ha condiviso la sua storia e quella di alcuni dei migliori solisti, compositori e direttori del mondo col pubblico milanese. Scrivere un capitolo di storia musicale così importante mi onora e non vedo l'ora di dedicarmi a questa impresa di reciproca collaborazione».
«L’ingresso di Feddeck nella famiglia dei Pomeriggi Musicali – sottolinea il direttore generale e artistico Maurizio Salerno – traccia un segno nel percorso avviato della nostra gestione, basato sulla presenza di nuove bacchette emergenti che rinnovano il panorama interpretativo italiano con esperienze derivanti da contesti alternativi rispetto ai cartelloni consueti. Dall’empatia con l’Orchestra, sviluppatasi in occasione dei concerti da lui diretti in questi anni, è nata anche una promettente visione del suono che, unita alla cifra stilistica del Maestro, ci ha subito convinto. L’arrivo di Feddeck si coniuga quindi con la rinnovata fiducia in Alessandro Cadario: con la loro presenza alla guida dell’Orchestra ritengo possibile dare al concetto di “tradizione europea” (sotto la quale si racchiude anche la nuova programmazione), un’accezione peculiare, poiché attraverso uno sguardo esterno è possibile osservarne la compattezza e il potenziale comunicativo».
Il nuovo direttore principale James Feddeck è atteso sul podio del concerto inaugurale al Teatro Dal Verme, l’8 e 10 ottobre con un programma interamente dedicato a Beethoven, che vede affiancati il Concerto n. 5 “Imperatore” con solista il virtuoso Bertrand Chamayou (che sostituisce il previsto Marc-André Hamelin) e la Sinfonia n. 7. Quindi tornerà per altri quattro appuntamenti: il 5 e 7 novembre con il violoncellista Daniel Müller-Schott per il concerto di Saint-Saëns e pagine sinfoniche di Mendelssohn, compositore che torna insieme a Beethoven per i concerti dell’11 e 13 marzo con Nicholas Angelich al pianoforte; l’11 e 13 febbraio si dedicherà a una prima di Alberto Cara insieme a Chopin (pianista Viviana Lasarcina) e Schubert, e il 18 e 20 marzo con Brahms affiancato alla prima assoluta di una Sinfonia di Marco Tutino (commissione dei Pomeriggi Musicali).
«La 76a stagione dei Pomeriggi Musicali 2020/2021 – continua Maurizio Salerno – si propone quindi di essere un excursus attraverso i volti di una tradizione musicale che amiamo considerare unica, seppure composita e plurale. La sua storia “unitaria”, infatti, precede ogni successiva aspirazione culturale e politica europeista. Per dirla con Hegel, se la filosofia è come la civetta, uccello sacro a Minerva ed emblema di saggezza, che spicca il volo al crepuscolo quando i destini della storia si sono ormai compiuti, la musica è l’araldo che annuncia e anticipa l’alba di questi destini: il repertorio europeo ne è un buon esempio, a condizione di riconoscerne la molteplicità, le differenze, le peculiarità espressive, le identità. Nel 2021 ricorre il 50° della morte di Stravinskij: la nostra commemorazione musicale comprende tre gemme della fase “neoclassica”, Pulcinella, Dumbarton Oaks e le Danses Concertantes. La stella polare resta il repertorio classico (Mozart e Beethoven ma anche la Creazione di Haydn) e romantico (Mendelssohn), unito alla presentazione di tre prime assolute (commissionate a Marco Tutino, ad Alberto Cara e ad Attilio Foresta Martin)».
Dopo l’appuntamento inaugurale, la Stagione si dipana con fiducia sino a maggio con i consueti concerti settimanali attraverso percorsi sonori che hanno in Beethoven, Händel e Mozart i “padri nobili”, affidati a bacchette di assoluto rilievo del panorama internazionale fra i quali Stefano Montanari (15 e 17 ottobre), Fabio Biondi (direttore e violinista il 29 e 31 ottobre), George Pehlivanian (21 e 23 ottobre – 15 e 17 aprile), Louis Lortie (18 e 20 febbraio), Diego Fasolis (25 e 27 marzo con la Creazione di Haydn), Alessandro Cadario (8 e 10 aprile – 13 e 15 maggio), Ottavio Dantone (22 e 24 aprile), Gabor Takacs-Nagy (6 e 8 maggio), Enrico Dindo (20 e 22 maggio).
L’omaggio a Stravinsky nel 2021 si apre con la prestigiosa bacchetta di Carlo Rizzi (14 e 16 gennaio) interprete delle Danses Concertantes e di Pulcinella insieme alla Sinfonia Classica di Prokof’ev.
Di pari valore l’avvicendarsi dei solisti chiamati a interpretare celebri pagine concertistiche che fanno assaporare la vitalità e la presenza del medesimo soffio cosmopolita nell’Europa musicale d’oggi: il sassofonista Federico Mondelci (per un programma sul novecento storico), due virtuosi dell’archetto di scuola russa come Pavel Berman (28 e 30 gennaio con Strauss) e Sergej Krylov (4 e 6 marzo, tutto Mandelssohn), il primo clarinetto dei Pomeriggi Marco Giani (25 e 27 febbraio con Mozart), due generazioni di violinisti italiani a confronto con il giovanissimo Giuseppe Gibboni (8 e 10 aprile con Čajkovskij) e Marco Rizzi (15 e 17 aprile con Schumann).
Tre saranno le prime assolute, costante della programmazione annuale: un brano di Alberto Cara (11 e 13 febbraio), Maillon de la Cadène di Attilio Foresta Martin, brano vincitore del primo premio del concorso di composizione dei Pomeriggi Musicali (25 e 27 febbraio) e la Sinfonia commissionata a Marco Tutino dai Pomeriggi Musicali (18 e 20 marzo).
Il 20 dicembre, fuori abbonamento, concerto di Natale con i Valzer di Strauss diretti dal giovane Alessandro Bonato.
I concerti sono programmati come sempre il giovedì alle ore 20 e il sabato alle ore 17 al Teatro Dal Verme. Il giovedì mattina alle ore 10 è confermato il ciclo di “Anteprime” dedicato alle scuole lombarde.
Biglietti per i singoli concerti
Interi da 11 a 20 euro / ridotti da 9 a 16 euro
In ottemperanza alla normativa per il contenimento del Covid 19, il posizionamento in sala dovrà tenere conto del distanziamento sociale.
La biglietteria è aperta dal martedì al sabato, dalle 11 alle 16.
Informazioni
Teatro Dal Verme
via San Giovanni sul Muro, 2 - 20121, Milano
Tel. 02 87 905 208 – www.ipomeriggi.it
Il servizio informazioni presso il Teatro Dal Verme è aperto dal martedì al sabato dalle 11 alle 19. La domenica dalle 11 alle 15.
Segui le pagine istituzionali facebook: @teatrodalverme @orchestraipomeriggimusicali @ipomeriggi
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