SE GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ
SE GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ
Dall’idea di un saggio sulla scrittura come esperienza psicologica, nasce il primo romanzo della psicologa Roberta Portelli, accompagnato da una serie di scatti realizzati per questo progetto da Paolo Mazzo: un affascinante viaggio nella mente di Laura, che ha scelto di guardare il mondo attraverso un oblò, quello rappresentato dalla sua macchina fotografica. Una visione mediata capace di cogliere le mille sfumature della realtà e di mostrare inediti punti di vista.
Libera. Ho sempre voluto sentirmi libera.
Il
prezzo della libertà non mi è mai sembrato troppo elevato. Anche se libertà
si coniugava con solitudine. Anzi, la creatività mi è sempre sembrata l’esito
di una esperienza solitaria. Il legame, la vicinanza, la complicità mi sono
sempre sembrati pericolosi.
Mi
chiamo Laura, e questa è la mia storia.
Laura è una donna che ha scelto di tenere gli altri a
distanza, per tutelare la propria idea di libertà. Ama confondersi tra la
gente, e vivere a Milano la aiuta ad
essere una sconosciuta tra sconosciuti. Ha scelto una professione in cui
ogni contatto umano viene mediato: la fotografia. E i suoi scatti le permettono
di osservare persone e situazioni senza esserne toccata e coinvolta, di avere
il controllo sul proprio lavoro, sui tempi e i modi di rapportarsi al mondo.
Usa le immagini – e la musica – come antidoto verso quel che la turba, nella
speranza che niente la possa davvero toccare. Ma un periodo professionalmente
complesso, aggravato dalla rigidità dell’inverno, le fa comprendere come la sua anima non può essere trattata come
una macchina fotografica: non è un diaframma che si apre e chiude a comando,
non può essere riposta in un angolo se inutilizzata. Una serie di
personaggi entrerà in modo inaspettato e casuale nella sua vita, mostrandole i limiti di un’esistenza in cui il
desiderio della massima libertà diventa una prigione solitaria. E da lì
sperimenterà emozioni ed esperienze reali, sincere… finalmente libere.
Laura è la protagonista di SE GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ, il primo romanzo della psicologa Roberta Portelli,
pubblicato da Zephyro Edizioni. Un
progetto nato in modo inaspettato e sorprendente: l’idea iniziale – quella di
un saggio dedicato alla scrittura
creativa come esperienza psicologica – si è completamente trasformata diventando
un vero e proprio racconto, in cui è la stessa autrice a mettersi in gioco,
utilizzando lo scrivere come momento di
riflessione sul sé e sulle relazioni, in particolare nella società
contemporanea. Pur non essendo un romanzo autobiografico, questo libro è la
prova concreta di quanto l’esercizio della scrittura possa far emergere idee,
emozioni e messaggi spesso celati e difficili da svelare.
«Chi crea un personaggio e una storia – spiega Roberta
Portelli - deve fare i conti con la
sua creazione. Qualche volta ciò che si è inventato non piace. O inquieta.
O fa arrabbiare. Perché i personaggi hanno una loro vita autonoma e un
loro preciso carattere. La narrazione immaginaria mette a contatto con
emozioni molto intense, a volte difficili da gestire. Non sempre ci sono le
risorse psicologiche per poter tollerare, contenere, rielaborare ciò che via
via si sperimenta.»
E in questo libro si va oltre, perché il
punto di vista di Laura viene letteralmente mostrato al lettore, grazie a una
preziosa collaborazione. «Pensavo con insistenza – racconta la psicologa e autrice -
che il racconto per sentirsi completo avesse necessità di essere corredato di
immagini fotografiche. Insieme
al fotografo Paolo Mazzo abbiamo iniziato un percorso nella mente e
negli occhi di Laura: una vera e propria sfida perché la mia protagonista
intende la fotografia in modo molto diverso da lui. Ne sono nate una serie di immagini a colori e in bianco e nero, presenti all’interno
del libro, utili a rappresentare il suo stato d’animo che mutava con il
progredire della narrazione.»
Una narrazione per parole e immagini che
accompagna il lettore alla scoperta del mondo solitario e ingannevolmente
libero di Laura che, in fondo, non è così lontano dalle piccole e grandi
solitudini provate da ognuno di noi.
L’esperienza creativa di Roberta Portelli continua anche nel blog nato
in seguito alla pubblicazione del romanzo: Se guardo
il mondo da un oblog è uno spazio online dedicato al complesso rapporto tra
parole scritte e psicologia, tra approfondimenti, spunti di lettura, e
riflessioni.
SE
GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ di Roberta Portelli
Editore: Zephyro Edizioni | Uscita:
Inizio 2020 | Pagine: 128 | Costo: 18 euro | Testo con foto a colori
UNO SGUARDO
SULL’AUTRICE – ROBERTA PORTELLI
Nata e cresciuta a Gorizia. Nel periodo universitario ha vissuto a
Padova dove si è laureata in Psicologia nel 1992. Trasferitasi poi a Brescia,
ha iniziato la sua attività professionale presso enti pubblici e privati. Nel
2002 si è specializzata in psicoterapia infantile ad orientamento
psicodinamico. Attualmente opera come libera professionista. Nel 2019 ha
conseguito il Master di secondo livello in Medicina Narrativa presso la
Fondazione Istud di Milano. Se guardo il mondo da un oblò è il suo primo romanzo.
UNO
SGUARDO SUL FOTOGRAFO – PAOLO MAZZO
Fotografo
professionista dal 1993 produce fotografie pubblicitarie, editoriali e di
architettura. Autore di progetti fotografici a sfondo sociale o urbano, ha
prodotto lavori sulla rigenerazione culturale di una città mineraria (Arsia,
Croatia); sul popolo profugo Sahrawi in Algeria, all’analisi urbanistica di
Milano (F. Oliva, L’urbanistica di Milano, Hoepli, Milano, 2002). Ha lavorato al
progetto Company Town, esposto a Londra, dove analizza lo sviluppo e la genesi di città
cresciute attorno a importanti insediamenti produttivi. Ha vinto il premio Marco Bastianelli-Opera Prima nel 2010 con il lavoro Radici di
ferro. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e partecipazioni a mostre
personali e collettive.
Una
donna che ha scelto di chiudersi al mondo e di limitare i legami umani, in un
ingannevole ideale di libertà. Una fotografa che usa i suoi scatti come un
filtro per mediare (e allontanare) la realtà. Una serie di immagini che creano
legami potenti e inaspettati, tra i personaggi e tra lettore e autrice, oltre
l’età e le convenzioni.
Già disponibile in libreria e negli
store online il romanzo
SE GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ
Dall’idea di un saggio sulla scrittura come esperienza
psicologica, nasce il primo romanzo della psicologa Roberta Portelli,
accompagnato da una serie di scatti realizzati per questo progetto da Paolo
Mazzo: un affascinante viaggio nella mente di Laura, che ha scelto di guardare
il mondo attraverso un oblò, quello rappresentato dalla sua macchina
fotografica. Una visione mediata capace di cogliere le mille sfumature della
realtà e di mostrare inediti punti di vista.
Libera. Ho sempre voluto sentirmi libera.
Il
prezzo della libertà non mi è mai sembrato troppo elevato. Anche se libertà
si coniugava con solitudine. Anzi, la creatività mi è sempre sembrata l’esito
di una esperienza solitaria. Il legame, la vicinanza, la complicità mi sono
sempre sembrati pericolosi.
Mi
chiamo Laura, e questa è la mia storia.
Laura è una donna che ha scelto di tenere gli altri a
distanza, per tutelare la propria idea di libertà. Ama confondersi tra la
gente, e vivere a Milano la aiuta ad
essere una sconosciuta tra sconosciuti. Ha scelto una professione in cui
ogni contatto umano viene mediato: la fotografia. E i suoi scatti le permettono
di osservare persone e situazioni senza esserne toccata e coinvolta, di avere
il controllo sul proprio lavoro, sui tempi e i modi di rapportarsi al mondo.
Usa le immagini – e la musica – come antidoto verso quel che la turba, nella
speranza che niente la possa davvero toccare. Ma un periodo professionalmente
complesso, aggravato dalla rigidità dell’inverno, le fa comprendere come la sua anima non può essere trattata come
una macchina fotografica: non è un diaframma che si apre e chiude a comando,
non può essere riposta in un angolo se inutilizzata. Una serie di
personaggi entrerà in modo inaspettato e casuale nella sua vita, mostrandole i limiti di un’esistenza in cui il
desiderio della massima libertà diventa una prigione solitaria. E da lì
sperimenterà emozioni ed esperienze reali, sincere… finalmente libere.
Laura è la protagonista di SE GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ, il primo romanzo della psicologa Roberta Portelli,
pubblicato da Zephyro Edizioni. Un
progetto nato in modo inaspettato e sorprendente: l’idea iniziale – quella di
un saggio dedicato alla scrittura
creativa come esperienza psicologica – si è completamente trasformata diventando
un vero e proprio racconto, in cui è la stessa autrice a mettersi in gioco,
utilizzando lo scrivere come momento di
riflessione sul sé e sulle relazioni, in particolare nella società
contemporanea. Pur non essendo un romanzo autobiografico, questo libro è la
prova concreta di quanto l’esercizio della scrittura possa far emergere idee,
emozioni e messaggi spesso celati e difficili da svelare.
«Chi crea un personaggio e una storia – spiega Roberta
Portelli - deve fare i conti con la
sua creazione. Qualche volta ciò che si è inventato non piace. O inquieta.
O fa arrabbiare. Perché i personaggi hanno una loro vita autonoma e un
loro preciso carattere. La narrazione immaginaria mette a contatto con
emozioni molto intense, a volte difficili da gestire. Non sempre ci sono le
risorse psicologiche per poter tollerare, contenere, rielaborare ciò che via
via si sperimenta.»
E in questo libro si va oltre, perché il
punto di vista di Laura viene letteralmente mostrato al lettore, grazie a una
preziosa collaborazione. «Pensavo con insistenza – racconta la psicologa e autrice -
che il racconto per sentirsi completo avesse necessità di essere corredato di
immagini fotografiche. Insieme
al fotografo Paolo Mazzo abbiamo iniziato un percorso nella mente e
negli occhi di Laura: una vera e propria sfida perché la mia protagonista
intende la fotografia in modo molto diverso da lui. Ne sono nate una serie di immagini a colori e in bianco e nero, presenti all’interno
del libro, utili a rappresentare il suo stato d’animo che mutava con il
progredire della narrazione.»
Una narrazione per parole e immagini che
accompagna il lettore alla scoperta del mondo solitario e ingannevolmente
libero di Laura che, in fondo, non è così lontano dalle piccole e grandi
solitudini provate da ognuno di noi.
L’esperienza creativa di Roberta Portelli continua anche nel blog nato
in seguito alla pubblicazione del romanzo: Se guardo
il mondo da un oblog è uno spazio online dedicato al complesso rapporto tra
parole scritte e psicologia, tra approfondimenti, spunti di lettura, e
riflessioni.
SE
GUARDO IL MONDO DA UN OBLÒ di Roberta Portelli
Editore: Zephyro Edizioni | Uscita:
Inizio 2020 | Pagine: 128 | Costo: 18 euro | Testo con foto a colori
UNO SGUARDO
SULL’AUTRICE – ROBERTA PORTELLI
Nata e cresciuta a Gorizia. Nel periodo universitario ha vissuto a
Padova dove si è laureata in Psicologia nel 1992. Trasferitasi poi a Brescia,
ha iniziato la sua attività professionale presso enti pubblici e privati. Nel
2002 si è specializzata in psicoterapia infantile ad orientamento
psicodinamico. Attualmente opera come libera professionista. Nel 2019 ha
conseguito il Master di secondo livello in Medicina Narrativa presso la
Fondazione Istud di Milano. Se guardo il mondo da un oblò è il suo primo romanzo.
UNO
SGUARDO SUL FOTOGRAFO – PAOLO MAZZO
Fotografo
professionista dal 1993 produce fotografie pubblicitarie, editoriali e di
architettura. Autore di progetti fotografici a sfondo sociale o urbano, ha
prodotto lavori sulla rigenerazione culturale di una città mineraria (Arsia,
Croatia); sul popolo profugo Sahrawi in Algeria, all’analisi urbanistica di
Milano (F. Oliva, L’urbanistica di Milano, Hoepli, Milano, 2002). Ha lavorato al
progetto Company Town, esposto a Londra, dove analizza lo sviluppo e la genesi di città
cresciute attorno a importanti insediamenti produttivi. Ha vinto il premio Marco Bastianelli-Opera Prima nel 2010 con il lavoro Radici di
ferro. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e partecipazioni a mostre
personali e collettive.
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