"Giochi alla tastiera", di Olga Karasso

La Musica: filo
conduttore e vera protagonista del romanzo. Legati
da ragazzi dalla passione per la Musica, Ettore sarà un
famoso musicista-compositore mentre Simone,
non sfondando, incolperà l'amico e prenderà soffrendo tutt'altra strada. A dividerli ulteriormente l'ambigua Clara, infelice amore di gioventù di Simone,
divenuta nota cantante lirica.
Scottanti verità taciute saranno nel tempo
messe a nudo da Remo, figlio di Clara, per una dolorosa resa dei
conti.
Farà
un Pianoforte il miracolo di cancellare
un passato complicato?
Offerti al pubblico in una modalità
di linguaggio e immagini, quasi cinematografica, Giochi alla tastiera è una sia delicata che
pungente analisi psicologica sulla dualità
umana che non risparmia nessuno
tantomeno i grandi artisti.
Anche questa
volta sono stata una privilegiata lettrice del manoscritto di “Giochi alla tastiera” e anche questa volta mi
sono chiesta come possa Olga Karasso toccare
tematiche così serie con tale leggerezza e distacco. Differentemente dalla sua
precedente produzione letteraria densa di riferimenti storico-politici e viaggi
sia fisici che mentali, in questo racconto tutto pare svolgersi paradossalmente
attorno a un Pianoforte ma, una volta ancora, Olga Karasso si serve della
potente sottile arma dell'ironia per evidenziare con lucidità i tratti
psicologici di noi umani e i rapporti di forza che ci legano gli uni agli
altri. La lucidità e l'ironia, l'assurdo
e l'ingenuità sono i filtri che l'autrice
usa per leggere con minor drammaticità il mondo e gli ingredienti che,
saggiamente dosati, vanno a plasmare i suoi inquieti personaggi. Che cosa ne direbbe
il rivoluzionario graffiante Voltaire, amatissimo personaggio letterario
di questa brillante autrice? Io penso che ne sarebbe intrigato! Buona lettura.
Ilaria
Bassoli
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