La Materia Oscura, racconto “fantascientifico” di Olga Karasso
Come fosse una pièce
teatrale, ne La Materia
Oscura - dove la storia parrebbe cominciare, svolgersi
e terminare nel raffinato salotto dello scienziato - l'autrice gioca sul senso
dell'esistenza umana e sull'idea di Dio, sull'etica e sul sentimento di
onnipotenza di molti uomini di scienza. Finale sorprendente e inquietante.
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Olga Karasso ci appassiona
di nuovo con “La
Materia Oscura”, l'ultimo suo libro scritto con il noto stile fluido e
raffinato, così attuale e profondo ma nello stesso tempo così sottilmente
ironico; certo non è una lettura leggera poiché richiede una concentrazione
particolare per poter cogliere appieno nei contenuti le sue personali allusioni
sul mistero della Creazione e sul senso della nostra esistenza. Tra le tante riflessioni, mi è piaciuta molto quella
sull'equilibrio naturale che l'incessante energia, idenficata come Dio, realizza a ogni livello; così l’autrice scrive: “Tutto è intelligenza vibrante di energia che si
esprime creando e distruggendo forme ma continuando a vivere oltre le stesse.
Tutto è armonia, persino la disarmonia che potrebbe ai nostri occhi cancellare
intere galassie è armonia”. Prima di addentrarci troppo nei misteri
del Cosmo di cui non conosciamo tutte le leggi, si sanino i gravissimi problemi
del piccolo pianeta Terra e dei suoi confusi abitanti. Un libro che consiglio
vivamente di leggere.
Maria
Cristina Flumiani
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