Cachemire, il segno in movimento
Cachemire,
il segno in movimento
18 giugno – 18 settembre 2016
Villa Sucota, Como – Villa Bernasconi, Cernobbio
Al boteh è dedicata la mostra
“Cachemire, il segno in movimento”
“Cachemire, il segno in movimento”
organizzata
dalla Fondazione Antonio Ratti (FAR) in
collaborazione con il Comune di
Cernobbio e curata da Margherita Rosina e Francina Chiara, che si terrà
dal 18 giugno al 18 settembre 2016 nelle
due sedi di
Villa Sucota a Como e di Villa Bernasconi a Cernobbio.
Il disegno cachemire, un
classico contemporaneo presente negli archivi storici di moltissime manifatture
tessili comasche, è un banco di prova per le capacità di tutti gli operatori
della filiera tessile – dal disegnatore alla maestranze - che hanno consentito
all’industria locale di affermarsi nel mondo.
Attraverso
i circa 150
pezzi esposti - tra tessuti, scialli, abiti, accessori
e cravatteria - la mostra
guida il visitatore in un percorso
alla scoperta dell’evoluzione e interpretazione del motivo in epoche e Paesi
diversi.
La mostra
Il
percorso cronologico e tematico della mostra valorizza i tessuti antichi delle collezioni della FAR e quelli
moderni provenienti da aziende del territorio lariano che, grazie ai loro
archivi storici, hanno interpretato in molteplice varianti un disegno antico e
carico di suggestioni rinnovandolo costantemente.
Saranno
in mostra scialli
indiani ed europei della collezione di Antonio Ratti,
industriale serico comasco che fece della
passione per il motivo cachemire un segno identificativo della sua produzione:
pezzi mai esposti prima restaurati per l’occasione.
La
selezione di abiti spazia dalla metà dell’Ottocento al contemporaneo. Tra i
pezzi storici, di particolare interesse un
mantello da sera ricamato di Drecoll del
1907, un caraco di velluto
medio-orientale della fine del XIX secolo e una vestaglia kimono conservata nel guardaroba di Gabriele D’Annunzio al
Vittoriale; tra i pezzi contemporanei
un abito di Valentino Boutique indossato da Patty Pravo per un servizio su
Vogue, uno chemisier in pizzo bianco di
Daniel Hetcher, e, tra gli
altri, capi di Mila Schön, Lancetti e
Gianfranco Ferré Haute Couture.
La storia del motivo cachemire
La
storia del motivo cachemire è molto
antica, risalendo addirittura alle grandi civiltà mesopotamiche. Sviluppatosi
successivamente nella regione indiana del Kashmir per decorare gli scialli
indossati da uomini e donne al fine di proteggersi dal rigido clima invernale,
giunge in Europa grazie ai traffici commerciali avviati nel Seicento dalle
Compagnie delle Indie. Raggiunge la popolarità in epoca napoleonica anche
grazie alla figura di Josephine Beauharnais, prima moglie di Napoleone e icona
della moda Impero, che nel 1809 risulta possedere ben 33 abiti confezionati con
preziosi scialli cachemire provenienti dall’India.
A partire dagli anni Trenta del XIX secolo l’Europa inizia la produzione di scialli operati e successivamente stampati, interpretando la tradizione indiana con modalità proprie. Dalla seconda metà dell’Ottocento il motivo a goccia curvilinea si contamina con la voluta barocca; vengono prodotti allora non solo scialli ma sete sontuose, lane leggere, nastri e merletti caratterizzati da un forte esotismo che non ha limiti geografici nelle sue fonti d’ispirazione.
A partire dagli anni Trenta del XIX secolo l’Europa inizia la produzione di scialli operati e successivamente stampati, interpretando la tradizione indiana con modalità proprie. Dalla seconda metà dell’Ottocento il motivo a goccia curvilinea si contamina con la voluta barocca; vengono prodotti allora non solo scialli ma sete sontuose, lane leggere, nastri e merletti caratterizzati da un forte esotismo che non ha limiti geografici nelle sue fonti d’ispirazione.
Nel XX
secolo il motivo cachemire riscuote
grande fortuna in tre momenti storici: gli
anni fra le due guerre mondiali quando la cravatteria e l’accessorio maschile ne scoprono l’attrattiva segnando l’inizio della fortuna
tessile comasca nel settore; il secondo
dopoguerra quando si gettano le basi dello sviluppo vertiginoso del distretto tessile lariano; il boom degli anni Ottanta in cui foulard, scialli e tessuti a motivo cachemire diventano il “must have” di ogni donna
elegante. Sono gli anni in cui le manifatture comasche conoscono una nuova
ascesa realizzando per sarti di alta
moda e prêt à porter internazionale
una miriade di soluzioni decorative destinate alle passerelle di Milano e Parigi.
Catalogo
Per la
mostra sarà pubblicato un catalogo in italiano e inglese con illustrazioni a
colori. Il volume è curato da Margherita
Rosina e Francina Chiara, con contributi di Enrica Morini,
Marialuisa Rizzini e altri
ed edito da NodoLibri, Como.
Le sedi espositive
La
mostra è allestita nelle due sedi
espositive di Villa Sucota a Como e di Villa Bernasconi a Cernobbio, situate a poca distanza l’una dall’altra sulla sponda occidentale del lago di
Como, in un contesto di grande bellezza ambientale e fascino storico e
culturale.

Villa Bernasconi costituisce
uno dei più preziosi esempi di architettura
Liberty in Italia, tanto da essere inserita nel circuito "Route européenne
de l’Art Nouveau". Oggi di proprietà del Comune di Cernobbio, fu edificata
nel 1905 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini per conto
dell’imprenditore Davide Bernasconi, tra gli iniziatori autorevoli della
tradizione industriale serica di Como. La decorazione esterna ed interna della
villa si ispira a temi botanici legati alla creazione tessile, tra cui
altorilievi raffiguranti il ciclo del baco da seta e piastrelle a fiori di
gelso.
Date
Date
18 giugno-18 settembre 2016
Orari mostra
Da
lunedì a venerdì: 14-18. Sabato e domenica: 10-19 Aperture speciali e visite
guidate su prenotazione
Biglietti
Intero: € 8
Ridotto:
€ 5 (fino a 25 anni, oltre i 65 e per convenzionati)
Gratuito:
fino a 12 anni
Informazioni
Tel. +39 031 3384976
Ufficio stampa Ellecistudio
Tel. 031 301037 paola.carlotti@ellecistudio.it
chiara.lupano@ellecistudio.it
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