“Un sogno fatto a Mantova”
“Un sogno fatto a
Mantova”
LE SEDI ESPOSITIVE
- Palazzo Te, 12.6 - 13.11
LE SEDI ESPOSITIVE
- Palazzo Te, 12.6 - 13.11
-
Teatro Bibiena, 11.6
-
Palazzo D’Arco, 12.6
- 13.11
-
Palazzo Te -
Fruttiere, 7.9 - 13.11
-
Cinema del Carbone,
7.9 - 13.11
“La poesia è restituire alle cose, fra le
quali viviamo, e agli esseri con cui viviamo, la pienezza della loro presenza a
se stessi.” Yves Bonnefoy
**“Un sogno fatto a Mantova” è uno degli eventi
più intensi nel programma di Mantova
Capitale Italiana della Cultura 2016.
È un progetto espositivo nato da
un’idea di Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna
di Roma e membro del Comitato scientifico del Centro Internazionale d’Arte e di
Cultura di Palazzo Te, e curato da Saretto Cincinelli.
Il progetto - il cui titolo cita un omonimo
scritto del poeta Yves Bonnefoy - nasce dall’idea che la città possa essere
intesa come luogo e teatro della costruzione della comunità. Si assume che la
città, nella sua stessa forma storica, sia una lunga “conversazione” capace di
custodire la possibilità di un rapporto profondo e segreto tra parole, persone,
cose. Un rapporto che nel caso di Mantova consente di congiungere l’alba
rinascimentale della modernità con il contemporaneo.
Il progetto espositivo è concepito in due
tempi: il primo dall’11 giugno, il secondo, a partire dal 7 settembre,
completerà il percorso che si concluderà il 13 novembre 2016 a Palazzo Te, dopo aver coinvolto più estesamente la città
e alcuni suoi spazi pubblici (Palazzo D’Arco e Teatro Bibiena).
La prima stazione [12 giugno-13 novembre
2016 – Palazzo Te: Alberto Giacometti, Antony Gormley, Hans Op de Beeck, Davide
Rivalta; Teatro Bibiena: Grazia Toderi; Palazzo D’Arco: Davide Rivalta] si
realizza con l’installazione, nello straordinario scenario narrativo di Palazzo
Te, di opere di artisti storici protagonisti della scena internazionale e
artisti emergenti. Il progetto non si configura come una mostra ma come il
tentativo di suggerire un percorso che interagisce con la narrazione, continua
e potente, del palazzo rinascimentale. L’intento è quello di instaurare la
compresenza fra due itinerari contigui ma asimmetrici: uno risultante dalla
forza narrativa piena e unitaria del progetto architettonico e artistico
rinascimentale; l’altro più discontinuo e intermittente suggerito dalle domande
esistenziali, dal realismo e dai sogni dell’arte contemporanea. Una compresenza
destinata a trasformarsi in un dialogo a distanza che sconfina
da Palazzo Te per espandersi sino a toccare alcune realtà architettoniche del
centro cittadino, in particolare il Teatro Scientifico Bibiena e Palazzo
D’Arco, recentemente restaurato.
Il progetto espositivo “Un sogno fatto a
Mantova” è prodotto dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo
Te e dal Museo Civico di Palazzo Te, con la collaborazione di Galleria
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Amici di Palazzo Te e
dei Musei Mantovani, Fondazione di Palazzo D’Arco, Cinema del
Carbone, e con il contributo di Eni.
Teatro Bibiena - sabato 11 giugno
Il video Luci per K222 di Grazia
Toderi trascrive l’offertorio “Misericordia Domini. K222” trasformando il
disegno lineare del pentagramma in cinque anelli luminosi concentrici in cui la
scrittura musicale dello spartito appare come un pulsare di luci. L’artista
realizza così un canto formato non più dai suoni ma dalla luce. Il brano
musicale ricorda il passaggio di Mozart a Mantova nel 1770, quando il giovane,
appena quattordicenne, si esibì proprio al Bibiena.
Palazzo Te - dal 12 giugno
Nella Sala dei Cavalli sono esposte due opere
di Alberto Giacometti, Figura (Femme de Venise VI, 1956) e
Grande donna (Standing woman III, 1960), due figure mitiche,
costruite per sottrazione, esplorando la dimensione inafferrabile della
presenza umana. Come scrive Sartre: “Giacometti ha pensato per primo di
scolpire l’uomo come lo si vede, cioè a distanza assoluta… mette la distanza a
portata di mano, spinge sotto i nostri occhi la donna lontana – e che resta
lontana anche quando la tocchiamo con la punta delle dita”.
Nelle altre sale sono esposte le opere di
Antony Gormley, Hans Op de Beeck e Davide Rivalta.
Fall III (2015) di Antony Gormley dispiega
una linea costante di riflessione dell’artista, che lavora sulla trasformazione
del corpo (il corpo stesso dell’artista) in un volume statico, assoggettato al
contesto, geometrizzato e tragico.


Palazzo D’Arco - dal 12 giugno
Il giardino romantico di Palazzo D’Arco,
dimora patrizia di architettura neoclassica, ospita la scultura Orso dell’artista
Davide Rivalta.
Palazzo Te - dal 7 settembre
Nel corso dell’estate si
aggiungerà lo sguardo e l’opera di Ettore Spalletti che apre la seconda
parte del progetto, che inaugura martedì 6 settembre e avrà nello spazio delle
Fruttiere di Palazzo Te il suo fulcro con le opere di: Paola Di Bello, Armin
Linke, Paolo Meoni, Luca Pancrazzi, Barbara Probst, Luca Rento, Grazia Toderi,
Eulalia Valldosera
www.mantova2016.it
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