49° edizione del Premio Suzzara: NoPlace.Space e progetto SFD, SENZA FISSA DIMORA
49° edizione del Premio Suzzara: NoPlace.Space
Sabato
17 settembre 2016 - dalle ore 9 alle ore 24
Il tema proposto è “La città di Suzzara e il suo storico Premio”
Il tema proposto è “La città di Suzzara e il suo storico Premio”
No giurie, no esperti, no
gallerie.
Il Premio Suzzara, tra i più longevi in
Italia per l’arte contemporanea, lancia la sua 49° edizione intitolata NoPlace.Space. Nell’ambito di una tradizione che parte dal
lontano 1948, anno di fondazione del Premio, l’edizione 2016 si svolgerà in unica
giornata.
NoPlace.Space è un esperimento sociale,
una mostra/incontro della durata di un giorno che richiama il carattere
sperimentale che ha contraddistinto tanti momenti importanti della storia del
Premio. Dino Villani nel 1948 per avvicinare l’arte al popolo coniò lo slogan “Un vitello per un quadro, non abbassa il quadro: innalza il vitello”. Gli artisti scambiavano la loro opera con i
prodotti del lavoro contadino, artigianale, industriale secondo la formula del
baratto.
La
struttura organizzativa dell'evento di NoPlace.Space si basa sulla metafora del rizoma:
non esiste una singola curatela che segue un'unica direzione lineare, ma più
punti d'origine che avviano connessioni in qualsiasi direzione.
L’ idea di Umberto Cavenago, sviluppata
con Ermanno Cristini, è stata realizzata in due precedenti eventi: il primo in
uno spazio riutilizzato della ex Pirelli di Monza nel 2015 e il secondo nel
2016, con il coinvolgimento del castello di Fombio in provincia di Lodi, dove
sono confluiti circa 450 artisti.
Il
meccanismo.
Il rizoma è organizzato in quattro
livelli: l'autore che crea l'origine ha facoltà di invitare un massimo di
quattro autori.
Questi costituiscono un
secondo livello del rizoma e possono a loro volta invitare fino a tre autori (terzo
livello).
Gli autori del terzo livello
del rizoma
potranno infine coinvolgere fino a due autori ciascuno (quarto livello),
chiudendo così la linea generativa.
L'attivazione
del rizoma segue una rigida regola che consentirà di rendere trasparente e
leggibile la dinamica delle presenze all'evento.
Ogni autore che origina presenze si assume la responsabilità del
livello successivo e non influenza in alcun modo le scelte degli autori da lui
invitati.
No giurie, no
esperti, no gallerie.
Il tema proposto è “La città di Suzzara e il suo
storico Premio”.
La città di Suzzara metterà a disposizione degli artisti
lo spazio museale interno ed esterno, il Centro
Culturale “Piazzalunga” e lo spazio cittadino del centro nella giornata di
sabato 17 settembre dalle 9 del mattino fino alle 24, durante il mercato e la Sagra cittadina.
Il Premio ai partecipanti è l’ospitalià: tutta la
cittadinanza sarà coinvolta per accogliere gli artisti.
PROGETTO SFD SENZA FISSA DIMORA: collocando l’opera dove serve
PROGETTO SFD SENZA FISSA DIMORA: collocando l’opera dove serve
Il progetto
sfd (senza fissa dimora) nasce dalla collaborazione tra due importanti
istituzioni suzzaresi tesa a valorizzare il patrimonio di oltre duecento
opere di Dino Villani acquisite dalla Fondazione Scuola di Arti e
Mestieri. In primo piano l’esigenza di valorizzazione del lascito unita
all’obiettivo di diffusione e accessibilità delle opere, uscendo dai
luoghi deputati all’esposizione di opere d’arte, rendendole “bene comune”
fruibile da tutti. Una storia da raccontare, un concetto di identità culturale, partendo
da un personaggio come Dino Villani, da riscoprire attraverso pratiche e
linguaggi dell’arte contemporanea articolate negli ultimi vent’anni in
forme relazionali.
Il percorso nasce dal suggerimento di Cesare Zavattini nell’introduzione alla prima edizione del Premio Suzzara: “Verrà un giorno in cui ogni uomo avrà un quadro o una statua nella sua casa, perché sarà scomparsa la paura che divide dall’arte i poveri, i contadini, gli umili.”
Uscire dai luoghi deputati all’esposizione di opere d’arte significa partire con un’operazione di diffusione della conoscenza, collocando l’opera dove serve, senza fissa dimora, appunto, per favorire un approccio esperienziale all’opera d’arte stessa.
In collaborazione con commercianti suzzaresi e istituti bancari le opere di Dino Villani verranno collocate nei luoghi del centro cittadino, sulla vetrina del quali dove verrà collocata una scatola trasparente che, come un teatrino, conterrà fotografie e materiali, predisposti dal Museo Galleria del Premio Suzzara, richiamanti l’attività di Dino Villani creatore pubblicitario.

Un’installazione speciale, costituita dalle opere di Villani e dalle scatole/teatrino, verrà collocata presso il supermercato CONAD di Suzzara che sostiene l’intera iniziativa.
In collaborazione con la Proloco e con i fratelli Gorreri, che gestirono lo storico ristorante Cavallino Bianco dove nacque il Premio Suzzara e il Piatto del Buon Ricordo, durante la Sagra si svolgeranno in piazza attività culinarie a memoria di ricette tipiche suzzaresi: i caplet ad la sagra, i turtei ecc. e si creeranno occasioni di confronto. I cuochi saranno gli allievi del corso professionale di cucina per “Operatore della ristorazione” che si tiene presso la Scuola di Arti e Mestieri.
Storia del Premio Suzzara
Verrà un giorno, infatti, in cui ogni uomo avrà un quadro o una statua
nella sua casa, perché sarà scomparsa la paura che divide dall'arte i poveri, i
contadini, gli umili. Forse la colpa di questa paura è dei pittori, degli
scultori, dei poeti che si lasciano volentieri credere oriundi di una regione
celeste.
Cesare
Zavattini (1948 - prima edizione Premio Suzzara)
Ideato nel 1948 da Dino
Villani, uno dei padri della pubblicità nel nostro paese, con il
sostegno del sindaco Tebe Mignoni, e dello scrittore, poeta e cineasta Cesare
Zavattini, il Premio Suzzara si distingue da
subito sia per la composizione della giuria, formata non solo da galleristi,
storici e critici d’arte ma anche da un operaio, un impiegato e un contadino, sia
per il carattere dei premi, costituiti da
prodotti della terra o delle mani operaie. La forte valenza simbolica sta nell’equiparare
il valore dei prodotti del lavoro artistico, che divengono proprietà del
Comune di Suzzara (Mantova), con quello dei prodotti
del lavoro contadino e operaio.
Il Premio Suzzara introduce un'idea per molti aspetti sorprendente e
utopica, secondo la quale l'arte deve rispondere a un bisogno di bellezza,
qualità e poesia comune a tutti gli uomini, di qualunque condizione sociale e
livello culturale.
La collezione di Suzzara inizia
a riflettere sui termini della questione realista nell'Italia tra gli anni
Quaranta e i Cinquanta, coinvolgendo artisti quali Armando Pizzinato, Renato
Guttuso, Giuseppe Zigaina, Renato Birolli, Aligi Sassu, Domenico Cantatore,
Giulio Turcato, Franco Francese, Bepi Romagnoni, Titina Maselli, per proseguire
negli anni Sessanta tra boom economico e impegno civile. Nel 1975 nasce la Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea (prima di allora le opere vincitrici vengono
ospitate in alcuni edifici pubblici e privati della città), che intraprende un
percorso in parte estraneo alla tradizione del realismo, coinvolgendo grandi
artisti contemporanei come Mauro Staccioli, Nicola Carrino, Giosetta Fioroni,
Concetto Pozzati, Gianfranco Pardi, Gianni Colombo. Nel 2002, con l’istituzione del Museo Galleria del Premio Suzzara, si
apre al pubblico un patrimonio di oltre ottocento opere
acquisite nel corso di una storia iniziata nell’immediato dopoguerra.
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