CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? - TEATRO MENOTTI - Mi

TEATRO MENOTTI
dal 5 al 24 maggio
CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF?
di Edward Albee
traduzione di Ettore Capriolo
con
Martha Milvia Marigliano
George Arturo Cirillo
Honey Valentina Picello
Nick Edoardo Ribatto
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Mario Loprevite
regista collaboratore Roberto Capasso
assistente alla regia Giorgio Castagna
assistente scenografo Lucia Rho
fotografo di scena Diego Steccanella
regia Arturo
Cirillo
produzione Tieffe
Teatro Milano
PRIMA NAZIONALE
Arturo
Cirillo rende omaggio al teatro americano con lo spettacolo “Chi ha paura di
Virginia Woolf?” di Edward Albee, una nuova produzione Tieffe Teatro Milano.
Nel cast, Arturo Cirillo e Milvia Marigliano nei panni dei protagonisti Martha
e George, insieme a Valentina Picello e Edoardo Ribatto che interpretano Honey
e Nick, l'altra coppia, invitata ad una serata dai risvolti imprevedibili.
Al
centro della pièce ci sono Martha e George, coppia di mezza età che ha invitato
a casa Honey e Nick, due giovani sposi che hanno appena conosciuto. In un
vorticoso crescendo di dialoghi serrati, con la complicità della notte e
dell'alcool, il quartetto si addentra in una sorta di “gioco della verità” che
svela le reciproche fragilità individuali e di coppia. Il risultato della serata
è un gioco al massacro, una sfida collettiva alla distruzione di sè e degli
altri, che rende ogni personaggio, allo stesso tempo, vittima e carnefice.
“Chi
ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee ha debuttato a Broadway nel 1962. Dello
stesso autore sono degne di nota: “A Delicate Balance” (1966), “Seascape” (1975)
e “Three Tall Women” (1991), che gli valsero tre premi Pulitzer. Del
1966 è la versione cinematografica di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” che
rese celebre E.Albee in tutto il mondo: il film, diretto da Mike Nichols, ha
come interpreti Elizabeth Taylor e Richard Burton nei ruoli di Martha e George,
George Segal e Sandy Dennis nelle parti di Nick e Honey. Il titolo della pièce
“Chi ha paura di Virginia Woolf?” gioca con le parole della canzoncina Chi ha
paura del lupo cattivo? (Who's Afraid of the Big Bad Wolf?) ed è il
motivetto che Martha e George canticchiano ogni tanto, dall'inizio alla fine
dello spettacolo.
NOTE DI REGIA
Il testo "Chi ha paura di
Virginia Woolf?" credo sia una potente macchina attoriale, cioè penso che
esista fortemente in funzione del teatro. Come certa drammaturgia
contemporanea, penso a Spregelburd
per esempio, non è tanto nella sua lettura che si coglie la vera qualità della
scrittura ma nella incarnazione umorale e psicologica che avviene quando si
incomincia a lavorare con gli attori. Un teatro che usa un linguaggio
naturalistico ma che non si preclude una possibilità più astratta, anzi direi
che la sottende. Già il "basso continuo" dato dallo stato di alterazione
alcolica presuppone una forma di recitazione "sporca". Come anche
invita verso una estremizzazione la valenza fortemente simbolica dei quattro
personaggi, con la coppia più giovane specchio e parodia di quella più anziana, accomunate da un problema di genitorialità.
Un testo bulimico ed estremo, sismico, che mi ha fatto pensare ad una scena
smossa essa stessa, sconnessa, che ti scivola sotto i piedi. Una scena che va
in pezzi, si spezza, crolla, come il nostro Occidente incapace di uscire da se
stesso e vedere il mondo. Il tutto a ritmo di batteria, colpi su colpi.
Il
testo di Albee è una spietata riflessione sulla nostra cultura, sul nostro
egocentrismo, sul nostro cinismo, e sull'amore. Come in un gioco al massacro,
come in un interrogatorio o in una tortura, siamo in un stanza,
un salotto, in una notte di sabato, dove pian piano si dà inizio ad un
sacrificio, un esorcismo. Giocando e recitando ci si trova davanti alla propria
distruzione, allo stato di noia che nasce dopo la perversione, a quel non sapere
più cosa fare dopo aver fatto fuori tutto. Nel distruggere l'altro si distrugge
se stessi, e poi ci si trova soli con l'altro, due solitudini a confronto,
senza più difese, senza più riti che ci proteggono, senza più teorie analitiche
che ci consolano; soli e spaventati da tutto quello che la nostra mente non ci
voleva far vedere. Soli davanti alle proprie paure, come un bambino nel bosco,
o di notte con i propri incubi. E poi, forse, quando sta per nascere l'alba
immaginare di potersi prendere cura di sè, e dell'altro, con dolcezza e
morbidezza.
ARTURO CIRILLO
TEATRO MENOTTI
via
Ciro Menotti 11, Milano
tel.
02 36592544
ORARI BIGLIETTERIA
Lunedì e Mercoledì dalle 15.00 alle 18.00
Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato dalle 15.00 alle 19.00
Lunedì e Mercoledì dalle 15.00 alle 18.00
Martedì, Giovedì, Venerdì, Sabato dalle 15.00 alle 19.00
Domenica un’ora prima
dell’inizio dello spettacolo
Acquisti
online
con
carta di credito su
_____________________________________________________________________________
PREZZI
intero
- € 25.00
convenzioni
- € 20.00
ridotto/under
25 - € 20,00
ridotto/over
65 (residenti a Milano) € 12,50
ridotto/over
65 (residenti fuori Milano) € 17,50
prevendita
- € 1,50
_____________________________________________________________________________
ORARI SPETTACOLO
lunedì
riposo
martedì,
giovedì, venerdì, sabato - ore 20.30
mercoledì - ore 19.30
domenica - ore 17.00
Commenti
Posta un commento