Paul Signac Riflessi sull’acqua 04 settembre 2016 – 08 gennaio 2017 LAC Lugano Arte e Cultura


Paul Signac  Riflessi sull’acqua  04 settembre 2016 – 08 gennaio 2017
MASILugano - 
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 Via Canova 10, Lugano  +41 (0)58 866 42 30  
A cura di Marina Ferretti Bocquillon
Dal 4 settembre all’8 gennaio 2017 il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) 
 presenta una grande mostra dedicata a Paul Signac (1863-1935) che apre la nuova stagione
 museale a un anno dall’inaugurazione. Attraverso oltre centoquaranta opere provenienti da
un’eccezionale collezione privata la mostra illustra la carriera di uno dei massimi
protagonisti dell’arte di fine Ottocento.
Le prime mostre del secondo anno di attività del Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano)
intendono aprire una riflessione sugli sviluppi del linguaggio pittorico attraverso l’opera di artisti
moderni e contemporanei che trova un punto di partenza ideale nell’opera dell’artista francese Paul
Signac, grande precursore della pittura moderna.
La mostra Paul Signac. Riflessi sull’acqua, a cura di Marina Ferretti Bocquillon, direttore scientifico
del Musée des impressionnismes di Giverny e corresponsabile degli Archives Signac, è posta sotto
l’alto patronato di Sua Eccellenza, Signor René Roudaut, Ambasciatore di Francia in Svizzera ed è
stata organizzata in collaborazione con la Fondation de l’Hermitage di Losanna, istituzione con cui il
Museo ha già avuto occasione di collaborare nel 2012 per la realizzazione della grande mostra
tematica Una finestra sul mondo.
La mostra
Paul Signac. Riflessi sull’acqua, riunisce oltre centoquaranta opere, fra dipinti, disegni, acquerelli e
incisioni, appartenenti a un’eccezionale collezione d’arte, uno dei più importanti nuclei di opere
dell’artista conservato in mani private. Presentata alla Fondation de l’Hermitage all’inizio di
quest’anno e ora al MASI Lugano, la mostra offre un’esaustiva panoramica dell’evoluzione artistica
del pittore ripercorrendo le fasi che hanno segnato i mutamenti della sua tecnica pittorica sin dagli
esordi, in particolare dal decisivo incontro con Georges Seurat (1859-1891) avvenuto nel 1884 a
Parigi grazie alle frequentazioni con alcuni esponenti del gruppo degli Impressionisti. Signac diviene
uno dei rari amici di Seurat e, insieme a Odilon Redon, i due artisti fondano la Société des artistes
indépendants dando avvio l’anno seguente alla corrente del Neoimpressionismo. Sotto l’influenza di
Seurat, Signac abbandona la breve e veloce pennellata impressionista per sperimentare il Pontillisme,
tecnica pittorica caratterizzata dalla costruzione dell’immagine attraverso piccoli tocchi di colore puro
 fondata sulle coeve ricerche scientifiche dedicate ai fenomeni ottici. Grazie alla sua opera pittorica e
ai suoi contributi teorici, Signac divenne una figura di riferimento per molti esponenti della
generazione successiva di artisti attivi nell’ambito del Fauvismo o del Cubismo.
Attraverso un percorso cronologico e tematico, la mostra rivela le molteplici sfaccettature di un
 uomo innamorato del colore. Le opere esposte documentano le diverse fasi dell’evoluzione artistica
 di Paul Signac: dai primi dipinti impressionisti fino agli ultimi acquerelli della serie dei Ports de France
(Porti di Francia), passando per gli anni eroici del neoimpressionismo, il fulgore di Saint-Tropez, le immagini
scintillanti di Venezia, Rotterdam e Costantinopoli. Alla foga impressionista degli esordi si
contrappongono così le limpide policromie del divisionismo, il giapponismo audace degli acquerelli
contrasta con la libertà dei fogli dipinti en plein air, mentre i grandi disegni preparatori a inchiostro di
china acquerellato ci rivelano i segreti di composizioni serene, a lungo meditate in studio.
L’acquerello diventerà la tecnica prediletta da Signac, accompagnandolo nei suoi molteplici viaggi e
permettendogli di lavorare all’aperto, apportando un senso di leggerezza e freschezza alle sue opere.
La mostra ben illustra il rapporto privilegiato dell’artista con questa tecnica attraverso gli anni fino al suo ultimo grande progetto realizzato tra il 1929 e il 1931dal titolo Ports de France, esplorazione itinerante che ha coronato la sua carriera di acquerellista.
Il catalogo
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione Signac. Riflessi sull’acqua edita da Skira, chepresenta immagini a colori delle opere esposte, testi critici di Marina Ferretti Bocquillon, curatrice della mostra e una prefazione firmata dalla curatrice insieme a Sylvie Wuhrmann, direttrice della Fondation de l’Hermitage di Losanna e Marco Franciolli, direttore del Museo d’arte della Svizzera italiana.
La mediazione culturale
Ogni domenica alle ore 15:00, il Museo offre l’opportunità di scoprire l’esposizione e le opere in
mostra grazie a una visita guidata gratuita.
In programma al MASI
In concomitanza con la mostra dedicata all’opera di Paul Signac, il Museo proporrà dai primi di
ottobre una grande antologica dedicata ad Antonio Calderara (1903-1978), figura singolare e
appartata del panorama artistico italiano per molti aspetti paragonabile a quella di Giorgio Morandi,
che come Paul Signac ha fatto della pittura il suo linguaggio prediletto. Una mostra che vuole
presentare al grande pubblico la ricerca artistica di Antonio Calderara, partendo dalle opere del
periodo figurativo, fortemente influenzate dall’opera di Georges Seurat - altro punto di incontro con la
ricerca di Signac -, fino alle opere astratte attraverso un percorso dominato dal valore assoluto della
luce. Centrali sono i dipinti di piccoli formato degli anni Sessanta e Settanta in cui prende corpo una
luce - colore che traduce l’aspirazione del pittore a dipingere il nulla, il vuoto, la luce e l’armonia:

l’infinito.

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