“Cuba. Tatuare la storia" al PAC di Milano sino al 2 settembre 2016
a cura
di Diego Sileo e Giacomo Zaza
Il PAC Padiglione d’Arte
Contemporanea, da martedì 5 luglio sino a lunedì 12 settembre 2016, presenta CUBA.
Tatuare la storia, una mostra che, per la prima volta su iniziativa di
uno spazio pubblico italiano, propone una riflessione organica e approfondita sull’arte
cubana, dentro e fuori dall’isola, con l’obiettivo di trecciarne le linee guida
utili alla corretta comprensione e conoscenza.
Promossa dal Comune di
Milano – Cultura e prodotta dal PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e Silvana
Editoriale, l’esposizione è curata da Diego
Sileo, curatore del PAC, e Giacomo
Zaza, curatore del Padiglione Cubano alle ultime due Biennali di Venezia e
curatore associato della 12a Biennale dell’Avana. Il progetto si estende alla
città di Milano con due installazioni: la prima al MUDEC Museo delle Culture e
la seconda all'Edicola Radetzky di Viale Gorizia (Darsena).
“Cuba. Tatuare la storia è un progetto esclusivo e di grande qualità
artistica, che getta uno sguardo sulla creatività contemporanea d’oltreoceano –
ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Sono infatti
proprie dell’identità del PAC la ricerca dei linguaggi più nuovi e originali
della contemporaneità e la realizzazione di proposte inedite per il pubblico
milanese, che potrà durante tutta l’estate, grazie anche a un public program
importante e alle straordinarie aperture serali, avvicinarsi a un mondo
artistico nuovo. Un panorama da cui emerge la continua tensione di Cuba tra la
difesa della propria tradizione locale e l’apertura alla cultura globale, che
si esprime nella continua contaminazione tra la radice performativa della scena
cubana e le forme artistiche d’avanguardia a noi più vicine”
La mostra vede la
partecipazione di 31 artisti cubani
tra i più noti e influenti nel panorama artistico internazionale, attivi dalla
fine degli anni Settanta in poi, più della metà dei quali oggi vive e lavora a L’Avana:
Juan Carlos Alom, Tania
Bruguera, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Celia-Yunior, Susana
Pilar Delahante Matienzo, Ángel Delgado, Humberto Díaz, Carlos Garaicoa, Luis
Gárciga, Luis Gómez Armenteros, Antonio Gómez Margolles, Felix Gonzalez-Torres,
Ricardo Miguel Hernández, Kcho, Tony Labat, Ernesto Leal, Reynier Leyva Novo, Los
Carpinteros, Meira Marrero & José Toirac, Carlos Martiel, Ana Mendieta,
Reinier Nande, Glexis Novoa, Marta María Pérez Bravo, Eduardo Ponjuán, Wilfredo
Prieto, Grethell Rasúa, René Francisco Rodriguez, Lázaro Saavedra, Tonel.
Con questo progetto il PAC
prosegue la ricerca avviata la scorsa estate, che si propone di realizzare una
vera e propria esplorazione dei
continenti attraverso l’arte contemporanea:
una linea di programmazione nata dall’incontro con Expo che ha dato vita alla mostra
collettiva sull’arte in Cina (2015), al focus sull’arte a Cuba (2016) e prevede
per i prossimi anni due grandi mostre sull’Africa (2017) e sulla scena
artistica in Brasile (2018).
Una narrazione che
diventa un viaggio sulla rotta della creatività, per disegnare una mappa e
costruire attraverso l’arte una chiave di lettura unica e inedita su quelle che
un tempo venivano definite “culture altre” e che oggi stanno diventando
protagoniste della scena internazionale.
Cuba oggi appare come un’entità mitica: un’isola che
da più di cinque decenni sopravvive e resiste tra ostilità e bisogni e che oggi
sta attraversando grandi cambiamenti. Un piccolo pezzo di terra, tra l’America
del Nord e l’America del Sud, che ha dato vita al “miraggio” di un mondo
utopico, benché intrinsecamente contraddittorio. Con le sue politiche e le sue
procedure burocratiche, insieme a una complessa rete di codici sovrapposti, ha sviluppato
una Storia su cui l’arte “marchia” una rappresentazione eterogenea e
frammentata, riverbero perfetto della polifonica realtà cubana.
“Tatuare la storia” significa tracciare un
segno sull’identità condivisa: un’azione sulla epidermide della storia, sul corpo
delle questioni razziali e identitarie, su tutto il patrimonio di rivoluzioni,
evoluzioni e involuzioni. Un segno che porta con sé gli stereotipi culturali, i
bisogni primari, i radicamenti nell’intimo e nel sociale, fisico e mentale.
Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta, passando attraverso El Periodo Especial – il momento di
crisi economica del 1991 - l’arte a Cuba
si sposta verso la critica sociale e politica, veicolando processi atti ad
esprimere i problemi della gente e le questioni del paese: un’investitura
sociale che sostituisce il ruolo dei forum e dei mass media cubani. Gli artisti
cominciano a utilizzare le potenzialità simboliche dell’arte per discutere le
complessità della vita, si appropriano dell’immaginario comune della politica per
modificarlo, smontano le strutture retoriche della Rivoluzione
istituzionalizzata facendo perno sui meccanismi e sulle rappresentazioni del
potere. Il mondo delle religioni, delle culture indo americane e afrocubane,
della cultura popolare urbana, diventano inclusioni vitali per la scena
artistica cubana, che in questi anni diventa intermediale, passando
dall’installazione alla performance. La strategia dell’arte diventa quella di agire
lungo le periferie delle strutture istituzionali attraverso lo humor e la
metafora, in alternativa alla rappresentazione più tradizionale.
Cuba rappresenta storicamente anche un
luogo di incroci e mutazioni: è metafora dell’incontro di culture confluite in
un orizzonte creolo e tropicale. Ogni singolo artista in mostra al PAC
racconterà, attraverso le sue opere, la tappa di un viaggio verso l’ambito
antropologico e ontologico dell’isola, con i suoi splendori e le sue difficoltà,
i suoi rumori e furori, le sue istanze culturali, linguistiche e mitiche, le
sue differenze ideologiche e i suoi accecamenti etno-centrici.
La mostra, complessa e ambiziosa, si sviluppa lungo un
percorso diviso in sezioni, tutte in stretto rapporto tra loro: una parte
storica in cui emergerà il carattere performativo dell’arte contemporanea
cubana; una vasta selezione di opere e installazioni, alcune realizzate
appositamente per il PAC, dei più rappresentativi artisti cubani e dei più
promettenti artisti della nuova generazione; una sala dedicata a Lázaro Saavedra, vincitore del Premio
Nazionale delle Arti Plastiche 2014 voluto dal Ministero cubano della Cultura; un
tributo ai due artisti cubani più influenti del panorama artistico
internazionale, Ana Mendieta e Felix Gonzalez-Torres; la straordinaria
partecipazione di Tania Bruguera con
una nuova opera.
La mostra si estende alla città con un allestimento
speciale al MUDEC Museo delle Culture di Milano: un’installazione site-specific dell’artista Eduardo Ponjuán, anch’egli vincitore del
Premio Nazionale delle Arti Plastiche nel 2013, sarà in dialogo con le
collezioni etnografiche del nuovo museo milanese dedicato alle diverse
testimonianze e culture del mondo. Ideato dai curatori della mostra al PAC, il
progetto segna l’avvio di un rapporto sinergico tra le due istituzioni
milanesi.
Dall’intero progetto espositivo emergeranno
i temi della tensione tra ideologia, mondo interiore dell’artista e realtà
sociale, della contaminazione e dell’ibridazione, dell’utilizzo del corpo come
campo di resistenza alle interdizioni, della confisca dell’intimità e delle
relazioni tra spazio domestico e spazio pubblico.
Per celebrare l’apertura della mostra,
il PAC dedica le prime due settimane di apertura – da martedì 5 a martedì 19 luglio - alle nuove performances di tre
giovani artisti cubani, Susana Pilar
Delahante Matienzo (martedì 5/7), Carlos
Martiel (mercoledì 6/7) e Grethell
Rasúa (giovedì 7/7), insieme ad una serie di eventi e approfondimenti che
coinvolgeranno alcuni degli artisti in mostra.
Lontana dall’idea di impostare una esegesi storicista
dell’arte cubana contemporanea, CUBA. Tatuare la storia restituisce una
costellazione decentrata di esperienze e attitudini artistiche che
ripartiscono, decostruiscono e ri-editano l’identità. Operando per frammenti,
momenti rappresi e incompiuti, la mostra si allontana dal vincolo di una
visione chiusa e lineare, per spostarsi in una arena processuale e permeabile.
Tra analisi antropologica e sociale, tra azione critica e speculazione
riflessiva, tra intervento pubblico e documento etnografico, le opere
selezionate metteranno a setaccio le verità e le problematiche della realtà cubana,
la sua insularità, prestando attenzione anche alle tante comunità cubane presenti
oltre confine.
Conclusa l’esposizione a Milano, la mostra sarà
allestita dal 7 ottobre al 18 dicembre 2016 presso i Cantieri della Zisa di
Palermo (ZAC), confermando la collaborazione
- avviata nel 2014 con la mostra di Regina José Galindo - tra le due
città e i due spazi espositivi pubblici dedicati al contemporaneo.
La mostra è realizzata con il sostegno
di TOD’S, sponsor dell’attività espositiva del PAC, con il contributo di
Alcantara e con il supporto di Vulcano.
Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, conterrà testi
inediti dei curatori e dell’artista e critico d’arte Tonel, oltre a un ricco
apparato iconografico.
Un ricco public program introdurrà
adulti e famiglie alla cultura e all’arte cubana: proiezioni, incontri con gli
artisti, visite guidate, family lab e workshop per scoprire Cuba attraverso
arte, architettura, cinema, musica e poesia.
CUBA. TATUARE LA STORIA
PAC Padiglione d’Arte
Contemporanea
5 luglio - 12 settembre
2016
a cura
Diego Sileo e Giacomo Zaza
5-19 luglio 2016
NUOVE
PERFORMANCE
di Susana Pilar Delahante Matienzo,
Carlos Martiel, Grethell Rasúa
+
PUBLIC PROGRAM
proiezioni, incontri con
gli artisti, visite guidate, family lab e workshop
UFFICIO STAMPA MOSTRA
PCM Studio di Paola C. Manfredi T +39 02 87286582 press@paolamanfredi.com
UFFICIO STAMPA SILVANA
EDITORIALE
Lidia Masolini T +39 02 45395111 press@silvanaeditoriale.it
UFFICIO STAMPA COMUNE DI
MILANO
Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it
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