1918 - Quando scoppia la pace Vittorio Veneto 1918 – 2018


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1918  - Quando scoppia la pace Vittorio Veneto 1918 – 2018 
Fine della Prima Guerra Mondiale, sancita il 4 novembre 1918, e
VITTORIO  VENETO,
la cittadina della pedemontana assurgeva a simbolo dell’orgoglio nazionale e della vittoria dell’Italia. Un luogo intriso di significato per la memoria di tutti gli eventi
 legati al conflitto che aveva sconvolto l’Italia e il mondo.

               
Lo scoppio della Pace sia una festa per tutti.
Vittorio Veneto   da aprile a novembre: Artisti internazionali, musica, cinema, raduni,  turismo
Cinema, musica, mostre, dialoghi, itinerari turistici, convegni, conferenze, raduni  di  associazioni  d’arma,  eventi  sportivi  e  un  progetto  di  arte- pubblica  di  respiro  internazionale  curato  dal  Capo  Dipartimento  di  Arte  Contemporanea dell’Ermitage.


Nel 2018 i riflettori si accendono su Vittorio Veneto con una serie di iniziative  che indagano il senso di “Quando scoppia la pace” toccando differenti filoni  e generi nel segno dell’internazionalità e della partecipazione collettiva.

Ad  aprire  il  cartellone  di  iniziative  tra  il  20  e  21  aprile  l’evento  musicale  “Eroi  sono  quelli  che  costruiscono  la  pace”  a  cura  di  Sandro  Cappelletto e  l’omaggio  alla  Città  da  parte  del  MANN  di  Napoli  con  il  prestito  di  un  selezionato nucleo di opere dedicate alla Pax Romana.

10  giorni  è  durato  lo  scontro  finale  reso  noto  al  mondo  come  La  Battaglia  di  Vittorio  Veneto.

 Era  la  fine  della  Prima  Guerra  Mondiale,  sancita  il  4  novembre  1918  e
la  cittadina  della  pedemontana  assurgeva  a  simbolo  dell’orgoglio nazionale e della vittoria dell’Italia. Un luogo intriso di significato per la memoria di tutti gli eventi legati al conflitto che aveva sconvolto l’Italia e il mondo, ma anche il fronte della battaglia, insieme all’area del Triveneto, chiamato inevitabilmente a pagare il prezzo più alto.
Oggi,  nel  Centenario  della  Grande  Guerra,  per  Vittorio  Veneto  è  doveroso  commemorare il tributo di sangue versato in un conflitto atroce, ma anche, e  soprattutto,  ricordare  la  fine  degli  scontri,  la  speranza  verso  il  domani  legata all’armistizio, la pace tanto attesa.
 I reduci non ci sono più e spetta alle Istituzioni mantenere la loro memoria e, insieme, la memoria di una generazione che ha visto sì l’inizio, ma anche la fine di una guerra; che ha vissuto la tragedia, ma che ha anche avuto modo di assistere al fragore dello scoppio di qualcosa di ancora più carico di significato.

Vittorio Veneto, millenaria  sede vescovile  -  con  i  suoi  borghi  storici,  le  testimonianze d’arte legate allo splendore rinascimentale e al rapporto con la Serenissima, con il suo paesaggio straordinario tra monti, colline, boschi e laghi e i prestigiosi vigneti del prosecco - da aprile a novembre 2018 sarà un
tripudio di eventi, una sinfonia di suoni e colori, pronta ad accogliere migliaia di visitatori con un unico slogan:
 1918. Quando scoppia la pace”.

Sarà la riflessione su questo tema, sul cambiamento che la pacificazione – o la  speranza  di  essa  -  determina  nella  società  a  tutti  i  livelli,  il  filo  rosso  che  accompagnerà il programma di iniziative.

Un programma  che vede partecipe tutta la città,
 con le diverse associazioni coinvolte a ideare e supportare le celebrazioni, ma anche le Istituzioni militari e civili - nazionali, regionali e provinciali - in appoggio ai diversi eventi, e infine il  tessuto  imprenditoriale  vittoriese  e  trevigiano,  che  con  modalità  diverse
(sponsorships, adozioni di artisti, supporter tecnici ecc.) ha risposto in maniera compatta  e  generosa  alle  necessità  economiche  delle  celebrazioni:  quasi
trenta  sono  le  associazioni  che  collaborano  e  oltre  venti  le  aziende  partner
dell’Amministrazione comunale per il Centenario.
Un programma  che  non  trascurerà  momenti  di  confronto  legati  al  ricordo,  all’impegno  dei  Combattenti,  all’analisi  storica  e  politica,  ma  che,  grazie  a diversificate  iniziative  culturali  ideate  da  Villaggio  Globale  International,  spingendosi  ad  affrontare  anche  la  nostra  contemporaneità,  mira  a lasciare  una  testimonianza  tangibile  della  pluralità  di  sentimenti  che,  ieri  come  oggi,  accompagnano lo “scoppio” della pace.

Ecco dunque musica, cinema, mostre, sport, convegni, raduni di associazioni d’arma,  conferenze,  dialoghi  e  itinerari  turistici,  ma  anche  un  importante
progetto di arte contemporanea internazionale,
 che farà di Vittorio Veneto il laboratorio sperimentale di un dialogo artistico tra Paesi partecipanti al primo
mondiale  (Francia,  Regno  Unito,  Russia,  Austria,  Germania,  Grecia,  Belgio,  Ungheria,  Repubblica  Ceca,  i  Paesi  balcanici),  di  un  impegno  corale,

che  si  fa  arte  pubblica,  legato  all’interpretazione  della  storia,  all’essenza  di  questi luoghi e al tema del passaggio dalla guerra alla pace. 

A curare   il   progetto   è   Dimitri   Ozerkov,   Capo   Dipartimento   d’Arte   Contemporanea  del  Museo  Statale  Ermitage  di  San  Pietroburgo,  che  ha
accettato  il  compito  di  selezionare  e  seguire,  in  accordo  con  istituzioni  culturali  dei  diversi  Paesi,  10  artisti  under  40,
 che  in  due  momenti  diversi    verranno  a  conoscere  la  città,  la  sua  gente,  la  sua  storia,  per  poi  realizzare, creazioni artistiche rappresentative del  tema indagato.
Le opere, posizionate in differenti ambienti e luoghi della città e donate  a Vittorio Veneto, daranno vita a una mostra diffusa permanente, che sarà inaugurata nella giornata della commemorazione ufficiale, il 4 novembre,
 quando in città si attende anche il Presidente della Repubblica Italiana, che spesso ha onorato Vittorio Veneto della sua visita per tale occasione.

Un  progetto,  quello  dei  giovani  artisti,  che  sarà  realizzato  anche  grazie  al  sostegno di dieci realtà impreditoriali, che tramite le erogazioni liberali hanno “adottato” uno degli artisti internazionali coinvolti nell’iniziativa, in una sorta di neo-mecenatismo moderno.

L’internazionalità  -  delle  relazioni,  della  memoria  e  del  messaggio  -  è  anche  la  cifra  di  altre  iniziative  in  calendario  e  non  poteva  essere  altrimenti  per  ricordare  la  fine  d’un  conflitto  che  ha  sconvolto  decine  di  Nazioni  e  attraversato  l’Oceano.  Così  è  per  le  due  mostre  fotografiche  promosse
all’estero  che  vedono  Vittorio  Veneto  tra  i  principali  protagonisti:la  prima,

“War  &  Art:  WWI  USA  in  Italy”,
  aperta  fino  ad  ottobre  2018  a  Washington,  al  Pentagono,  sulla  distruzione  e  protezione  del  patrimonio  culturale  italiano  durante la Prima Guerra Mondiale; l’altra, “Storming the skies. The saga of the Italian front” sarà a Londra dal 1 al 31 agosto, all’Army & Navy Club, a rivendicare con  la  forza  delle  immagini  dell’epoca,    lo  sforzo  e  l’impegno  italiano  nella  Grande Guerra (la guerra in montagna e quella in laguna), oltre all’intervento del contingente britannico in Italia. La mostra fa parte del denso programma di  commemorazioni  legate  alla  figura  dell’onorevole  “Brandolino  Brandolini  d’Adda: storia di un politico, vita di un eroe” - unico deputato italiano caduto sul fronte - predisposto dal Comune di Vittorio Veneto e finanziato dal MIBACT

. Entrambe   le   esposizioni   propongono   la   riproduzione,   con   allestimenti   particolari, di nuclei diversi di fotografie dello strepitoso Fondo Marzocchi che costituisce  una  delle  ricchezze  del  Museo  della  Battaglia  di  Vittorio  Veneto,  istituito nel 1936 e riallestito completamente in chiave moderna nel 2014, con un percorso davvero emozionale. 

Ad  aprire  però  il  cartellone  degli  eventi  di “1918.
 Quando  scoppia  la  pace”  saranno  -  il  20  e  il  21  aprile    -  altre  due  iniziative  altrettanto  importanti  e  soprattutto di grande forza  simbolica nel contesto delineato.

Il 20 sera, al Teatro Da Ponte, l’imperdibile esecuzione di un‘opera dal titolo “Eroi  sono  quelli  che  costruiscono  la  pace”  –    esempio  di  come  la  musica  sappia parlare, come non mai, dei sentimenti e delle emozioni di guerra e di pace - eseguita una sola volta dalla sua ideazione, nel 2015 al Teatro La Fenice di Venezia. Il programma del concerto sarà diviso in due parti.
Nella  prima  “La  Grande  Guerra”  (vista  con  gli  occhi  di  un  bambino)”,  una “favola  vera”  -  con  adattamento  e  drammaturgia  di  Sandro  Cappelletto  e  musica composta da Claudio Ambrosini - per coro maschile, soprano, voce narrante e strumenti; liberamente tratta dal quaderno di scuola e dai ricordi di guerra di Giuseppe Boschet, che nel 1917 aveva 3 anni, e con parole e versi di Anna Achmatova e Nelson Mandela.
La  seconda  parte  del  programma  proporrà  invece  “Canti  di  guerra  e  canti  di  pace”  italiani,  francesi,  tedeschi,  americani,  slavi,  dedicati alla memoria  dei  caduti  e  accompagnati  dalla  lettura  di  episodi  tratti  dal  romanzo  dello  scrittore  veneziano  Carlo  Della  Corte,Il  grande  balipedio,  ambientato  sul  fronte dell’Isonzo.

Il giorno successivo invece, il 21 aprile, riflettori puntati sul primo appuntamento del progetto “Quando scoppia la pace - Ospiti  in Pinacoteca” che propone
tre  omaggi  d’arte  a  Vittorio  Veneto,  ciascuno  con  il  significativo  prestito  di  un’opera  d’arte  iconica  o  di  un  nucleo  sceltissimo  di  opere,  da  parte  di  un  importante museo italiano,  intorno al tema guerra/pace, ovvero al passaggio a  quella  nuova  condizione  emotiva  e  sociale  determinata  dalla  fine  di  un  conflitto.

 Il primo omaggio - più che mai evocativo, dedicato alla Pax Romana - sarà quello  del  MANN,  il  Museo  Archeologico  Nazionale  di  Napoli,
  autentico  “tempio”  dell’arte  classica  tra  i  più  ammirati  e  importanti  al  mondo,  custode  tra  l’altro  dell’eccezionale  Collezione  Farnese  e  dei  numerosi  ritrovamenti  di  Pompei ed Ercolano. Fino all’8 luglio

.Il lungo periodo di pace e di concordia universale che caratterizza i primi due secoli  dell’Impero,  tra  la  fine  del  I  secolo  a.C.  e  gli  inizi  del  I  secolo  d.C.,  è  accompagnato dal programma di rinnovamento politico, culturale e religioso di  Augusto testimoniato  anche  dall’arte.  A  Vittorio  Veneto  l’eccezionale esposizione  di  4  reperti  romani  di  grande  valenza  storico-culturale,  tra  cui  spicca  la  grande  statua  di  culto,  personificazione  della  Concordia  Augusta,  databile  agli  inizi  del  I  secolo  d.C.,  che  si  trovava  nell’edificio  di  Eumachia,  sacerdotessa  di  Venere  e  patrona  dei  fullones  (tintori),  fatto  costruire  da  Augusto a sue spese nel foro di Pompei.

Anche  il  cinema  saprà  regalare  grandi  emozioni  a  Vittorio  Veneto  in  questi  mesi con due eventi importanti.“Note dal fronte. Musica, parole e immagini
della  Grande  Guerra”  -  il  29  giugno  nella  magica  atmosfera  del  Castrum  di  Serravalle
- è la suggestiva combinazione di fonti diverse, per ricordare:brani popolari  di  guerra  e  motivi  inediti  di  produzione  Zerorchestra  suonati  dal  vivo,  una  rassegna  di  pellicole  girate  dagli  operatori  italiani,  austro  ungarici  e americani nelle zone di guerra, tratte dall’archivio de La Cineteca del Friuli,e il contrappunto dalla lettura di brani diaristici di militari dei diversi eserciti.

Mentre una vera e propria maratona cinematografica sarà “Guerra e Pace sul grande schermo” – in programma 30 giugno e 1 luglio – per una scorpacciata
di indimenticabili perle del cinema: da J’Accuse di Abel Gance a Charlie Chaplin ne Il Grande Dittatore o Charlot soldato, fino a La Grande Guerra di Monicelli

o Addio alle Armi tratto da celebre romanzo di Hemingway.

 Qui il pomeriggio del 1 luglio anche un vero evento con una chicca imperdibile:la presentazione  di  documentari  provenienti  dagli  archivi  internazionali  assolutamente  inediti  e  presentati  al  pubblico  per  la  prima  volta;  pellicole della  Cineteca  del  Friuli,  digitalizzate  dall’Archivio  Cinema  del  Friuli-Venezia  Giulia,  provenienti da Washington, Parigi, Londra, Vienna, Budapest e Losanna con immagini mai viste del Veneto durante la Grande Guerra

.Un programma dunque densissimo dove Il tema del passaggio dalla tragedia e  dal  dolore  della  guerra,  alla  gioia,  alla  speranza  e  all’euforia  della  pace,  darà luogo  a  continue  occasioni:  come  un  grande  convegno  nazionale  sul  significato e il ruolo attuale dei Musei della guerra - “Testimoni di guerra, attori di  pace”-  o  gli  incontri  con  personalità  di  primo  piano,  da  Umberto  Curi  a  Innocenzo Cipolletta,
per rileggere “Quando scoppia la pace” sotto la lente di volta in volta dalla filosofia, dell’economia, dell’arte e dell’informazione
.Infine, Vittorio Veneto, più che mai nel 2018, è il luogo simbolo da cui verrà ricordato al mondo il valore del sacrificio nazionale e del patriottismo, della libertà e della pace, del dialogo e dell’unità da parte delle diverse Associazioni d’Arma Nazionali che qui si daranno appuntamento.

Ben sei i raduni in programma tra Fanti, Cavalleria, Lagunari-Truppe Anfibie, e Paracadutisti, oltre all’Adunata delle Sezioni Alpine del 3° RGT, che comprende
anche  le  sezioni  estere  di  Germania,  Belgio,  Lussemburgo  e  Nordica,  per  la  quale  si  prevedono  60.000  presenze  in  città  (15-17  giugno)  e  al  Raduno  Nazionale di ASSOARMA (22-28 ottobre). Momenti ufficiali e commemorativi ma anche di festa, con tante manifestazioni collaterali, dalle mostre alle notti bianche.
 Ecco perché la città si è preparata ad accogliere tutti con proposte di itinerari, di ospitalità ed enogastronomiche.

 Perché lo scoppio della Pace sia una festa per tutti.
                                                                         Pubblicato  da  Ornella  Torre

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