In occasione della mostra LE MATITE DI MATISSE Kasa dei Libri presenta 3 incontri con Zuffi, Salis e Restagno e due aperture straordinarie

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LE MATITE DI MATISSE  L'itinerario verso l'essenziale nei libri di un grande artista
Kasa dei Libri presenta gli incontri


                           AMATISSIMO MATISSE
Giovedì 3 maggio ore 13
 Stefano Zuffi
Martedì 8 maggio ore 13
 - Stefano Salis
Martedì 15 maggio ore 13 - 
Enzo Restagno


 Sabato 12 e domenica 13 maggio apertura straordinaria della mostra con visite guidate in occasione della Milano Graphic Art.

 Alla Kasa dei Libri è aperta al pubblico fino al 18 maggio la mostra Le Matite di Matisse che mette in scena un Matisse poco noto e raccontato attraverso le opere grafiche - gouaches découpées e disegni – pubblicate nei libri che, soprattutto dopo la malattia che lo costrinse in sedia a rotelle, delineano il suo percorso e la sua storia artistica.
Stefano Zuffi, Stefano Salis ed Enzo Restagno saranno i tre ospiti di eccezione del ciclo Amatissimo Matisse che sveleranno un "Matisse tra le righe". 

Più di un anno fa Andrea Kerbaker aveva già deciso: "Il 2018 sarà l'anno di Matisse". E così è stato non senza ostacoli e ripensamenti il percorso che ha portato K. a scandagliare web e librerie alla ricerca di disegni, libri d'artista, cataloghi, quotidiani d'epoca; tutto ciò che poteva raccontare la vita di Henri Matisse attraverso la sua produzione artistica, le collaborazioni editoriali e gli interventi meno noti sulle riviste culturali della fine degli anni '30. Mesi sulle tracce di qualsiasi tipo di materiale da leggere con gli occhi del collezionista di libri, che sa trovare la storia dell'uomo intrecciata alla Storia con la S maiuscola.
Alla fine la mostra ha preso forma e si è svelato un Matisse nascosto tra le righe dei libri, dietro le copertine originali, dietro la mano che ritaglia fogli colorati e disegna linee in bianco e nero.Un ricco e vario materiale che attraverso quattro sezioni - cataloghi, disegni, gouaches decoupées e rassegna stampa - in qualche modo sa raccontare il percorso artistico del Maestro: un Matisse meno noto, per il quale creare forme e colori ha corrisposto a un percorso di sottrazione, un cammino verso l'essenziale, senza dimenticare amicizie, vicende personali, contesto storico e culturale.
Ciclo di incontri Amatissimo Matisse
A corollario della mostra la Kasa dei Libri organizza il ciclo di incontri Amatissimo Matisseper accompagnare il pubblico alla scoperta delle mille curiosità che il materiale esposto porta con sé.
Insieme a Stefano Zuffi (giovedì 3 maggio ore 13) e Stefano Salis (martedì 8 maggio ore 13) spazieremo dal libro d'artista del Novecento per antonomasia, Jazz, che Matisse pubblicò nel 1947 in 270 esemplari e che rappresenta uno snodo essenziale nella produzione dell'artista, alla lettera autografa di Tristan Tzara indirizzata al critico teatrale Malingue ritrovata fortuitamente in una prima edizione di Midis Gagnés - lo stesso Malengue che curerà nel 1941 una monografia di Matisse. E poi le riviste: Verve, Derrier le mirroire, Minotaure curate dal Maestro interamente o nella copertina. Tutti interventi grafici e artistici che dimostrano lo strettissimo legame della produzione di Matisse con l'editoria, nell'ambito della quale si ritrovano tutte le sue tecniche: le gouaches découpées in cui le forme vengono ritagliate direttamente sul colore e il disegno in bianco e nero con tratto essenziale. Conclude martedì 15 maggio ore 13 Enzo Restagno, con il suo La testa scambiata che ripercorre la curiosa vicenda del busto che Picasso realizza alla fine degli anni cinquanta del Novecento per commemorare il poeta Apollinare, grande amico dello stesso Matisse. È proprio negli stessi anni che il pittore francese dedica ad Apollinaire il bellissimo e omonimo libro d'artista in 300 copie esposto in mostra.

Non solo incontri di approfondimento, ma ben due aperture straordinarie sabato 12 e domenica 13 maggio in occasione della Milano Graphic Art, il weekend di eventi dedicati alla grafica d'arte. In questi due giorni sarà possibile visitare la mostra Le matite di Matisse nei seguenti orari: dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19. Inoltre sempre nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 maggio dalle 15:00 alle 17:00è in programma un laboratorio per le famiglie, per aiutare i più piccoli a fare amicizia con Matisse, la sua arte e le tecniche che utilizza. Partendo dalle immagini e lavorando di fantasia, i bambini comporranno un racconto per arrivare a creare il proprio libro d'artista.Per iscrizioni e informazioni: mostre@lakasadeilibri.it oppure 0266989018

La mostraLa semplicità del tratto - testimoniata in mostra nella sezione dei disegni e delle gouaches decoupées - è contrapposta all'esuberanza della pittura nei quadri dell'artista, presenti nei tanti cataloghi esposti che documentano l'esplosione e la fortuna internazionale di Matisse con testi provenienti da Russia, Stati Uniti, Giappone, Nord Europa e molti altri paesi, Italia inclusa.
Una fama e una notorietà appartata che rivela un Matisse prolifico disegnatore, ma dal carattere riservato, che abbandona Parigi per vivere nel sud della Francia e intrattiene rapporti con pochi e fidati amici, come l'editore svizzero Albert Skira, lo scrittore André Rouveyre, il drammaturgo Henry de Montherlant, il poeta Louis Aragon e la sua musa e moglie Elsa Triolet e non da ultimo Tristan Tzara.
È soprattutto nei disegni che svela questo suo lato, ma il valore di questa sezione non risiede solo nei legami affettivi raccontati dalle collaborazioni editoriali, ma soprattutto nel significato artistico del segno grafico come assoluta semplificazione della forma. Ne è un chiaro esempio Repli, libro d'artista pubblicato a Parigi nel 1947, di cui esponiamo l'edizione originale tirata in poco più di 300 copie con 12 litografie di Matisse e testo dello scrittore André Rouveyre. Sempre di Rouveyre è il testo di Apollinaire, spettacolare libro d'artista pubblicato in 300 copie nel 1952 con 8 litografie originali di Matisse, contenute in un cofanetto a colori e con una copertina sempre a colori da lui disegnata.
Proseguendo sulla scia del Matisse poco noto, in mostra anche le edizioni originali di 3 cataloghi del Ballets de Monte Carlo (1938-39), due delle quali con copertine di Matisse, nonché il bellissimo originale della rivista Derrière le Miroir in cui l'artista nel 1952 tratteggia nudi femminili sensuali e carichi di emozione.
È insomma il tratto di un artista che, avvicinandosi alla vecchiaia, sente il bisogno di cogliere soltanto gli aspetti fondamentali della figura umana, togliendo, togliendo, togliendo.
Se i disegni mostrano l'essenzialità del tratto è con le gouaches découpées che Matisse esprime l'essenzialità a colori. Negli anni peggiori della malattia che lo costringono sulla sedia a rotelle, si inventa un nuovo modo di creare, dando vita a delle semplici sagome ritagliate sulla carta: colore, forma e dimensioni essenziali accordati insieme, attraverso un immenso lavoro di sintesi che, nella loro estrema semplicità diventano opere d'arte innovative e complesse.
Per il grande stampatore greco Teriade, Matisse lavora a più numeri della rivista Verve, realizzando delle gouaches découpées nella prima delle quali, la n. 8 del 1940, compare un lugubre fondo nero - simbolo del periodo bellico che l'Europa stava vivendo - su cui però si stagliano delle forme prepotentemente colorate. Di Vervesono presenti in mostra cinque numeri.Imprescindibile il capolavoro del 1947 Jazz, pubblicato dallo stesso editore (e in mostra non in edizione originale ma in un facsimile comunque di pregio) con l'intento di giustapporre testi e immagini che seguono un principio di improvvisazione ritmica, tipica del jazz.Un testo mitico da molti considerato il più bel libro d'artista illustrato del '900.La scelta delle collaborazioni non era dettata per Matisse dalla notorietà dello scrittore o dell'intellettuale di turno, ma piuttosto dalla vicinanza sia emotiva che fisica con gli autori o gli editori. Ne è un esempio Romanrivista edita da suoi amici e vicini di casa, per cui disegna quella che sarà la copertina di tutti i numeri, utilizzando semplicemente due fasce colorate con al centro il nome del periodico.Ma è la cappella di Vence a rappresentare il punto di arrivo e di sintesi tra le due diverse tecniche - disegno e gouaches découpées - coniugando in una sola opera l'essenzialità sia nel colore che nella linea.L'ultima sezione, rassegna stampa, documenta attraverso le pagine dei giornali e delle riviste d'epoca le celebrazioni per la sua scomparsa e quelle che vennero fatte nel 1969 nel centenario della sua nascita, una su tutte la grande monografia con testi dell'amico di sempre Louis Aragon.







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