AL CASTELLO SFORZESCO “LEONARDO MAI VISTO”:
MILANO LEONARDO 500”.
AL CASTELLO SFORZESCO “LEONARDO MAI VISTO”:
LA STRAORDINARIA RIAPERTURA DELLA SALA DELLE ASSE, LE MOSTRE E INIZIATIVE COLLEGATE
Milano,
15 maggio 2019 - Dal 16 maggio e fino al 12 gennaio 2020, in occasione
dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la Sala delle Asse, il
più importante ambiente del Castello Sforzesco di Milano, è
eccezionalmente riaperta al pubblico dopo 6 anni di studi e restauri,
svelando le nuove tracce leonardesche apparse sulle sue pareti. Una
ulteriore scoperta, dopo quella della Sala stessa alla fine
dell’Ottocento, che rivela una nuova geografia del progetto di
decorazione ideato da Leonardo e che sarà la base di nuovi studi sul
genio vinciano.
Attraverso
la scenografica installazione multimediale “Sotto l’ombra del Moro”, i
visitatori saranno guidati nella lettura dello spazio integrale della
Sala, spostando l’attenzione dalla volta alle pareti laterali, e
scopriranno come Leonardo abbia qui sviluppato il suo concetto di
imitazione della natura tanto da immaginare un sottobosco e, al di là
degli alberi, case e colline all’orizzonte: dalla stanza del duca Sforza
al territorio da lui governato; potranno comprendere il significato della Sala delle Asse nel Rinascimento e le sue complesse vicende storiche e conservative.
La Sala ha infatti necessariamente seguito, negli ultimi cinque secoli di storia, la stessa tormentata sorte del Castello, ricostruito
su ordine degli Sforza a metà del Quattrocento come ampliamento del
visconteo Castello di Porta Giovia. Per trasformarlo in luogo di
delizie, invece che roccaforte militare, gli Sforza assoldarono i
migliori architetti e le migliori intelligenze del Rinascimento: Donato
Bramante, il Filarete, Bartolomeo Gadio, il Bramantino e, appunto,
Leonardo da Vinci. Passato ai Francesi (nel 1500), agli Spagnoli (nel
1535), agli Austriaci (nel 1714) e poi ancora ai Francesi di Napoleone
(nel 1796) per tornare agli Austriaci (nel 1815) e finalmente al Regno
d’Italia (nel 1861), il Castello fu utilizzato come
caserma e come stalla, e la Sala delle Asse fu adattata ai diversi usi
che la guerra impone, così che la decorazione progettata da Leonardo
venne coperta da strati su strati di calce.
Ma
la certezza documentale che Leonardo avesse lavorato in quella Sala nel
1498 su incarico di Ludovico il Moro, poco dopo aver terminato il
Cenacolo, fece sì che durante la ricostruzione del Castello, terminata
nei primissimi anni del Novecento, si scoprisse una straordinaria radice
(detta Il Monocromo perché disegnata a carboncino) alla base di un
grande, illusionistico, pergolato di diciotto
alberi di gelso, legati con corde annodate, che si intrecciano sulla
volta della Sala sorreggendo uno stemma e le targhe sforzesche.
L’attribuzione a Leonardo del Monocromo avvenne solo negli anni
Cinquanta, durante un restauro “integrativo” della decorazione della
volta, perché inizialmente era
stato ritenuto un intervento seicentesco, slegato dal progetto
pittorico originario che occupava tutto il soffitto della Sala. Il
cantiere di studio e restauro - aperto nel 2013 per iniziativa del
Castello e sospeso per sei mesi solo in occasione di Expo Milano 2015 -
ha portato alla luce nuovi segni del disegno preparatorio di Leonardo,
nel quale anche il Monocromo si inserisce perfettamente: tronchi, rami,
paesaggi all’orizzonte, che definiscono un progetto colossale che occupa
ogni centimetro della vasta Sala (15x15 metri per oltre 10 di altezza),
trasformandola in un gigantesco trompe l’oeil.
Nessuno,
a parte gli addetti ai lavori, ha ancora potuto osservare da vicino le
nuove tracce di disegno preparatorio affiorate dai restauri, ma
l’allestimento della Sala durante questi otto mesi di apertura
eccezionale permetterà di vedere a distanza molto ravvicinata il
Monocromo, che è stato anch’esso oggetto di un accurato restauro, grazie
a una tribuna montata
a ridosso della parete che lo ospita; mentre l’installazione
multimediale “Sotto l’ombra del Moro” aiuterà a comprendere la regia
complessiva dell’ambiente immaginato da Leonardo da Vinci.
La
“Pergola di Leonardo” è la riproduzione dal vero in scala 1:2 della
gigantesca decorazione della Sala: una vera e propria architettura
vegetale costituita da giovani alberi
di gelso che cresceranno con il tempo fino a raggiungere, nell’arco di
tre stagioni circa, l’intera copertura della struttura in legno che ora
sostiene gli alberi. La Pergola sarà un richiamo permanente all’opera di
Leonardo per i milioni di visitatori che attraversano ogni anno le
corti del Castello, oltre che un invito a entrare in Museo per ammirarla
direttamente.
Il
gelso è stato scelto da Leonardo, con ogni probabilità, sia perché
riproduceva il paesaggio tipico di buona parte del territorio dominato
dagli Sforza, dove l’industria serica era la più importante del Ducato e
gli alberi di gelso erano necessari all’alimentazione del baco da seta;
sia perché il nome scientifico del gelso è morus (dal latino) e la
decorazione della Sala era stata commissionata da Ludovico il Moro,
appunto, per trasformare l’ambiente alla base della Torre Falconiera in
un salone di rappresentanza che celebrasse la sua figura come sostegno dello stato sforzesco. Camera dei Moroni, infatti, è il nome attribuito alla Sala dopo l’intervento di Leonardo, come si è scoperto recentementenei
documenti. Mentre, prima dell’intervento di Leonardo, e sempre in base
ai documenti d’archivio, la Sala era ricoperta da “asse”, da cui il nome
attribuito dopo la sua riscoperta a fine Ottocento.
Il
paesaggio milanese, le sue strade, i suoi edifici e i suoi scorci sono
protagonisti anche di un affascinante percorso multimediale “Leonardo a
Milano” allestito nella Sala delle Armi - a pochi passi dalla Sala delle
Asse lungo il percorso del Museo d’Arte Antica - che conduce il
visitatore in un viaggio nel passato alla scoperta della città di Milano
così come doveva apparire agli occhi di Leonardo (in diversi momenti
tra il 1482 e il 1512).
Un’architettura
appositamente creata nella Sala è la scenografia in cui Leonardo da
Vinci dialoga con il suo allievo Cesare da Sesto e, grazie a luci, suoni
e ologrammi, gli illustra la Milano in cui vive - ricchissima e
popolosa, seconda in Europa solo a Parigi - ma anche quella che potrebbe
essere con il suo progetto di sistemazione urbanistica e di sviluppo
dei canali. Un itinerario virtuale accompagna il visitatore tra spazi
urbani, residenze aristocratiche ed edifici sacri come San Francesco
Grande, il Borgo delle Grazie, il Castello di Porta Giovia, il quartiere
dell’antica Porta Vercellina con il corso Nirone e l’asse viario Corso
Magenta-Contrada dei Meravigli-Cordusio, fino a giungere al luogo in cui
Leonardo abitava, non lontano dalla corte dell’Arengo (l’attuale
Palazzo Reale), e dove progettava il grandioso monumento equestre in
onore del padre di Ludovico il Moro, Francesco Sforza. Il tour nella
città fa riemergere a distanza di cinque secoli anche la particolare
composizione sociale di questi quartieri, che affiora tra le facciate
affrescate dei palazzi e i vasti giardini interni agli isolati usati per
ospitare feste e tornei.
Al
percorso virtuale in città si aggiunge, nella Sala degli Scarlioni, la
sezione ”Leonardo in Lombardia” che propone 8 itinerari nel territorio
lombardo promossi dalla Regione Lombardia in collaborazione con Explora
(la sua Destination Management Organisation) che permettono di ritrovare
ancora oggi
nell’arte, nel paesaggio e nella stessa cultura enogastronomica gli
elementi naturali tipici della terra lombarda più volte rappresentati da
Leonardo nelle sue opere.
Gli
itinerari accompagneranno il pubblico a riscoprire non solo i legami
storici della Lombardia con Leonardo e la corte degli Sforza, ma
soprattutto a ritrovare con gli occhi del genio di Vinci le stesse
suggestioni naturalistiche che caratterizzano la sua grande opera
artistica e scientifica.
Uscendo
dal Castello Sforzesco dopo la visita delle mostre, il visitatore potrà
passeggiare per Milano e viaggiare in Lombardia alla ricerca dei luoghi
in cui Leonardo è vissuto, dove ha lasciato un segno del suo genio.
L’osservazione
della natura è il filo che conduce ad altri progetti dedicati a
Leonardo, sviluppati in diversi ambienti e sale del Castello Sforzesco.
Nella
Sala dei Ducali - appena usciti dalla Sala delle Asse seguendo il
percorso del Museo d’Arte Antica - una preziosa selezione di disegni
originali di Leonardo da Vinci e di altri maestri del Rinascimento
mostra le connessioni iconografiche e stilistiche tra la cultura
figurativa del tempo e i particolari della decorazione naturalistica e
paesaggistica della Sala delle Asse.
La mostra, dal titolo “Leonardo tra
Natura, Arte e Scienza”, espone opere provenienti da Her Majesty The
Queen from the Royal Collection, dal Musée du Louvre di Parigi, dal
Kupferstichkabinett di Berlino e dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Vista la delicatezza delle opere, tutte su carta, l’esposizione resterà
aperta al pubblico per tre mesi, fino al 18 agosto 2019.
Un
biglietto unico (intero 10 euro) consente di visitare tutte le mostre e
installazioni descritte finora, che vanno sotto il titolo di “Leonardo
mai visto”, oltre alle collezioni degli altri sei Musei del Castello
Sforzesco.
Un’altra iniziativa ancora è allestita sotto il segno di Leonardo e della corte degli Sforza nella
Sala del Tesoro, un ambiente prezioso del Castello perché ospita
l’affresco di Argo, una tra le più importanti testimonianze artistiche
della Milano sforzesca, realizzato dal Bramantino. Nella Sala - con
ingresso libero dal Cortile della Rocchetta - il visitatore potrà
ammirare una selezione di preziosi manoscritti medievali e
rinascimentali, conservati oggi
presso la Biblioteca Trivulziana, e sfogliare virtualmente tutto il
cosiddetto “Codice Trivulziano”, il “Libretto d’appunti” di Leonardo
che, da dicembre 2019, sarà esposto anche in originale e costituirà il
focus dell’esposizione “Una scrittura allo specchio. I segreti della
‘sinistra mano’ di Leonardo”, una mostra che ripercorrerà alcune fasi
della formazione del Maestro attraverso un’analisi della sua scrittura.
Legata
al tema della natura, e in dialogo con la “Pergola di Leonardo”, la
mostra “Alberi monumentali” allestita presso la Sala della Raccolta Bertarelli
propone al pubblico una selezione di incisioni di Federica Galli.
L’archivio Bertarelli conserva numerosissime opere di Federica Galli,
donate dall’artista stessa in più riprese all’Istituto a partire dal
1989. Le 23 opere fanno parte dalla nota serie degli “Alberi
monumentali” e sono la testimonianza del legame profondo instaurato
dalla Galli con il paesaggio italiano e il suo patrimonio di alberi.
Anche
il cinema entra al Castello e nel programma “Leonardo mai visto” con
una produzione di Sky e Progetto Immagine dal titolo “Io, Leonardo”,
realizzata con la consulenza scientifica di Pietro Marani e la regia di
Jesus Garces Lambert. Nel percorso espositivo del Museo d’Arte Antica,
in Sala degli Scarlioni, sarà proiettato in loop un estratto del film e
il “dietro le quinte” del lungometraggio, che dedica un intero capitolo
alle opere d’arte di Leonardo a Milano e alle testimonianze del suo
soggiorno milanese. Grazie alle immagini in altissima risoluzione messe a
disposizione dalla Sovrintendenza del Castello Sforzesco è stato
ricreato in computer grafica un modello 360° dello spazio della Sala
delle Asse: un’operazione complessa e preziosa che regala al pubblico
una totale immersione nello spazio.
Altre
due produzioni, realizzate rispettivamente da Rai Cinema e Magnitudo e
realizzate in collaborazione il Comune di Milano e il Castello
Sforzesco, sono in uscita in Italia nel corso del 2019: “Essere Leonardo
da Vinci. Un’intervista impossibile”, prodotto da Rai Cinema, tratto
dall’omonimo spettacolo teatrale, diretto e interpretato da Massimiliano
Finazzer Flory; e “Leonardo Cinquecento”, film documentario diretto da
Francesco Invernizzi e prodotto da Magnitudo con Chili.Il film toccherà i luoghi di Leonardo: Vinci, Firenze, la campagna toscana ed infine la Francia.
Ed
è proprio grazie alla partnership con le Ferrovie Francesi (SNCF) che
il Comune di Milano ha promosso un’esperienza di realtà aumentata
fruibile dai viaggiatori del TGV che collega Milano, Torino e Parigi
grazie a 5 installazioni ideate da Bepart. Nelle
carrozze bar del TGV, infatti, su elementi di arredo come il bancone
del bar e i tavolini, sono riprodotte alcune delle opere di Leonardo
presenti a Milano:
dettagli delle decorazioni della Sala delle Asse,
estratti dal Codice Trivulziano, disegni di Leonardo e persino il logo
di “Milano Leonardo 500”.
Per vivere l’esperienza della realtà aumentata
è sufficiente scaricare (gratuitamente) l’app Bepart, inquadrarle con
la fotocamera del cellulare o del tablet e lasciarsi stupire: i disegni
prendono vita e una voce accompagna l’utente alla scoperta del genio
fiorentino. Un’opportunità che i viaggiatori potranno cogliere per tutto
il 2019. Chi non ha la possibilità di salire a bordo di un treno TGV,
potrà comunque fruire dei contenuti aumentati attraverso un’immagine
stampata su qualsiasi supporto, inquadrandola con l‘applicazione Bepart.
Il
programma “Leonardo mai visto”, che racchiude tutte le iniziative
realizzate presso il Castello Sforzesco, è realizzato con il sostegno di
Fondazione Cariplo e Huawei e fa parte del palinsesto “Milano Leonardo
500”, promosso e realizzato da Comune di Milano|Cultura e Castello
Sforzesco, con il sostegno di Intesa Sanpaolo in stretta connessione
con il Comitato territoriale “Milano e l’eredità di Leonardo 1519 –
2019” e in collegamento con il Comitato Nazionale per la celebrazione
dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, ed è prodotto da Civita
Mostre e Musei. L’evento inaugurale “Leonardo500” è realizzato con il
sostegno di Scalo Milano e Intesa Sanpaolo.
Il volume dedicato alla Sala delle Asse, che è anche il catalogo della mostra “Intorno alla Sala delle Asse. Leonardo tra Natura Arte e Scienza”, è curato da Claudio Salsi e Alessia Alberti (Silvana Editoriale).
Schede informative delle iniziative “Leonardo mai visto”
Titolo Sotto l’ombra del Moro. La Sala delle Asse
Apertura 16 maggio 2019 – 12 gennaio 2020
A cura di Francesca Tasso e Michela Palazzo
Progetto multimediale Culturanuova Srl – Massimo Chimenti
Luogo Museo d’Arte Antica, Sala delle Asse
Titolo Intorno alla Sala delle Asse. Leonardo tra Natura,
Arte e Scienza
Apertura 16 maggio 2019 – 18 agosto 2019
A cura di Claudio Salsi
Luogo Museo d’Arte Antica, Sala dei Ducali
Titolo Leonardo a Milano
Apertura 16 maggio 2019 – 12 gennaio 2020
A cura di Edoardo Rossetti e Ilaria De Palma
Progetto multimediale Culturanuova Srl – Massimo Chimenti
Luogo Museo d’Arte Antica, Sala delle Armi
Orari apertura
Castello
7 - 19.30 lunedì - domenica
Musei
9 - 17.30 martedì – domenica
Ultimo ingresso ore 17 (solo visitatori già in possesso di biglietto. La biglietteria chiude alle ore 16.30)
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1° gennaio, il 1° maggio.
Biglietti Il biglietto è unico per i Musei del Castello e per le mostre e le iniziative del programma “Leonardo mai visto”:
€ 10,00 intero
€ 8,00 ridotto 18-25 anni e over 65
€ 5,00 ogni prima domenica del mese
Gratuito under 18
Gratuito ogni primo e terzo martedì del mese dalle ore 14
segnalato da ornella torre
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