Fondazione Carriero Lygia Pape
Lygia Pape, 2019. Installation view at Fondazione Carriero, Milan. Ph. Christian Kain. Courtesy Fondazione Carriero, Milan
Fondazione Carriero
Lygia Pape a cura di Francesco Stocchi
Fino a domenica 21 luglio 2019
Aperto tutti i giorni con ingresso libero dalle 11:00 alle 18:00 (chiuso lunedì)
Fondazione Carriero Via Cino del Duca 4 – Milano
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Fino al 21 luglio 2019 la Fondazione Carriero presenta Lygia Pape,
a cura di Francesco Stocchi, prima mostra personale mai dedicata da
un’istituzione italiana a una delle maggiori esponenti del
Neoconcretismo in Brasile, organizzata in stretta collaborazione con Projeto Lygia Pape.
A
quindici anni dalla scomparsa di Lygia Pape (Rio de Janeiro,
1927-2004), la Fondazione Carriero intende raccontare e approfondire il
percorso dell’artista brasiliana sottolineandone in particolare
l’eclettismo e la poliedricità. Nell’arco dei quarantacinque anni della
sua carriera, Pape si è confrontata con una molteplicità di linguaggi –
dal disegno alla scultura, dal video al balletto, sconfinando
nell’installazione e nella fotografia – facendo propria la lezione del
modernismo europeo per poi fonderlo con le istanze della cultura del suo
Paese, fino ad arrivare a una personalissima sintesi tra le pratiche
artistiche. Seguendo l’architettura della Fondazione, la mostra
rappresenta un vero e proprio viaggio nel mondo dell’artista, che si
articola in diversi ambienti, ciascuno deputato all’approfondimento di
un aspetto del suo lavoro attraverso la presentazione di nuclei di opere
realizzate tra il 1952 e il 2000. La mostra propone un’occasione di
conoscenza, analisi e confronto con un’artista la cui pratica contiene
alcune delle ricerche chiave dell’arte del secondo dopoguerra.
Il
lavoro di Lygia Pape presenta una particolare declinazione del
modernismo, dove la figura umana acquisisce centralità e il linguaggio
si apre alla sensualità, in una sorta di sincretismo artistico che
riesce ad attrarre e far convivere mondi diametralmente opposti. Il
rapporto con la sua terra natale, il Brasile, si fonde con lo studio
delle istanze del costruttivismo russo, assorbito e riformulato in un
linguaggio multiforme e originale. Mentre il modernismo europeo propone
il superamento del passato tramite un sistema organizzato di teoria e
metodo, di rigore e razionalità, la proposta modernista di Lygia Pape si
nutre della sua cultura d’origine e riesce a muoversi e trasformarsi
più liberamente traendo ispirazione dalla natura e dall’uomo. Il
risultato di questo processo dà vita a un corpus di opere che,
alchemicamente, miscela diversi mezzi espressivi, stimolando tutti i
canali percettivi fino a reinventare il rapporto tra opera e spettatore
in un’ottica fortemente contemporanea, per cui il percorso verso il
futuro è veicolato dall’istinto e dall’assenza di un processo
preordinato.
La mostra Lygia Pape
offre ai visitatori l’occasione di avvicinarsi alla produzione
dell’artista e osservarla da molteplici punti di vista, a partire
dall’analisi della sua ricerca, una sintesi tra invenzione e
contaminazione, da cui emergono colore, gioia e sensualità. Il pieno e
il vuoto, la presenza e l’assenza convivono ponendo in risalto la figura
di Pape e la sua continua sperimentazione, supportata dalla capacità di
fondere in maniera inedita materiali e tecniche mediante l’utilizzo di
modalità espressive e linguaggi non convenzionali. Il complesso della
sua produzione evidenzia infatti come ogni nuova ricerca nasca e si
sviluppi come naturale evoluzione delle precedenti. Queste connessioni
sono messe in risalto dall’allestimento delle opere in mostra, che si
articolano negli ambienti della Fondazione e rimangono legate a una
radice comune; il filo conduttore trova la sua origine nell’osservazione
della natura e nella sua traduzione in segno.
Tra le opere esposte troviamo ad esempio Livro Noite e Dia e Livro da Criação,
alcuni dei suoi principali lavori, libri intesi come oggetti con cui
entrare in relazione che condensano esperienze mentali e sensoriali. I Tecelares,
la serie di incisioni su legno in cui si fondono tradizione popolare
brasiliana e ricerche costruttiviste di origine europea. E ancora, Tteia1,
la celebre installazione che racchiude tutta l’indagine di Lygia Pape
sui materiali, la tridimensionalità e la costante propensione
all’innovazione e reinterpretazione del suo linguaggio.
Ancora oggi
il suo lavoro offre interessanti strumenti per interpretare le istanze
del nostro presente con un approccio meno intriso di regole e più
orientato alla spontaneità, che già l’artista aveva adottato come chiave
di lettura per rappresentare il mondo che ci circonda.
Lygia Pape si inserisce coerentemente nel percorso iniziato dalla Fondazione Carriero con imaginarii (settembre 2015), FONTANA • LEONCILLO Forma della materia (aprile 2016), FASI LUNARI (ottobre 2016), PASCALI SCIAMANO (marzo 2017), Sol Lewitt. Between the Lines (novembre 2017-giugno 2018, co-curata con Rem Koolhaas) e Giulio Paolini. del Bello ideale
mostre curate da Francesco Stocchi il cui punto cardine è l’approccio
dialogico e la tensione costante verso ricerca e sperimentazione.
La
mostra è resa possibile grazie alla stretta collaborazione con Projeto
Lygia Pape e a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche
e importanti collezioni private.
Per
tutta la durata della mostra verranno organizzati gratuitamente
laboratori didattici per le scuole e durante i fine settimana saranno
pianificati percorsi educativi per i bambini per le loro famiglie.
La
mostra sarà accompagnata da un catalogo (italiano e inglese), edito da
Koenig Books, curato da Francesco Stocchi, che raccoglierà testi
critici, materiale di archivio e immagini delle opere allestite negli
spazi della Fondazione Carriero.
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