Expo, novità al padiglione della Santa Sede: Rubens al posto di Titoretto

L'Ultima cena di Tintoretto ritorna a Venezia, da domani si potrà ammirare l'arazzo di Rubens
"L'istituzione dell'Eucarestia"


Milano, 28 luglio 2015 – Questa sera l'opera di Tintoretto, che è
stata visitata da oltre 450.000 persone, lascerà il padiglione della
Santa Sede a Expo 2015 per ritornare a Venezia, nella Chiesa di San
Trovaso. Da domani si potrà ammirare, per i prossimi tre mesi e fino
alla fine di Expo, l'arazzo di Rubens "L'istituzione dell'Eucarestia"
(1632-1650), proveniente dal Museo Diocesano di Ancona.

L'arazzo declina per immagini un tema frequente nell'arte sacra,
quello dell'Ultima Cena di Gesù a Gerusalemme con i suoi discepoli
nella variante iconografica della prima Comunione degli apostoli. Tale
interpretazione eucaristica, infatti, tornò in auge e prevalse nelle
rappresentazioni in epoca controriformistica, quando la Chiesa ribadì
il valore dottrinale dei sacramenti, in particolare quello
dell'Eucaristia.

Rubens si misurò sul soggetto dell'Ultima cena numerose volte negli
anni trenta del Seicento. Un'opera dello stesso Rubens che fa da
modello per l'arazzo si trova a Milano nella Galleria di Brera (Ultima
cena, Olio su tavola, cm. 304 x 206) e fu eseguita da Rubens tra il
1631 e il 1632, su commissione di Catherine Lescujer, destinata
all'altare del Santissimo Sacramento nella chiesa di San Romualdo a
Malines. Nel 1794 venne rimossa dai commissari della Repubblica
francese: dopo la disfatta di Napoleone a Waterloo fu restituita al
Belgio, ma nel 1817 fu scambiata con altri dipinti della Pinacoteca di
Brera. Il bozzetto della composizione si trova oggi al Museo Puskin di
Mosca e le due tavole della predella sono conservate al Musée des
Beaux-Arts di Digione.

Il padiglione continua in questo modo a parlare ai visitatori
attraverso l'arte. Il tema Non di solo pane, infatti, è sviluppato
attraverso diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali ai più
innovativi, che dialogano tra di loro: un giardino da custodire, un
cibo da condividere, un pasto che educa, un pane che rende presente
Dio nel mondo sono i "capitoli" nei quali si organizza il percorso
espositivo. E il tema del cibo è occasione di riflessione ed
educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli,
l'economia, l'ecologia.

Tra questi linguaggi spicca anche l'animazione del tavolo interattivo,
realizzato dai giovani artisti dello studio MammaFotogramma, che da
questa settimana è stato arricchito da nuovi contenuti. La novità si
chiama blackout: un evento che accade in modo inaspettato base al
numero dei visitatori che attivano i video dell'opera. "Blackout"
coinvolge l'intera tavola ed è un'animazione spettacolare che mira a
rappresentare l'atto della creazione attraverso una rilettura
simbolica dell'incipit del vangelo di Giovanni: In principio era il
Verbo; e il Verbo era presso Dio; e Dio era il Verbo. Dura pochi
secondi e catalizza l'attenzione perché le immagini e l'audio appaiono
di colpo e interrompono bruscamente il procedere dei filmati.

Il Tavolo multimediale, con i filmati che si attivano al passaggio dei
visitatori vuole raccontare la comunità che si raccoglie intorno alla
tavola: il luogo dove l'uomo passa più tempo e che unisce tutti i
momenti della sua vita.

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