PREMIO MARCHE 2018 Biennale d'Arte Contemporanea
AMIA - Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche
in collaborazione con
Regione Marche e Comune di Ascoli Piceno
con il Patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
presenta
PREMIO MARCHE 2018
Biennale d’Arte Contemporanea
Premiazione degli artisti vincitori - 17 novembre ore 11Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno
Inaugurazione mostra - 17 novembre ore 17Forte Malatesta, Ascoli Piceno
Inaugurazione mostra - 17 novembre ore 17Forte Malatesta, Ascoli Piceno
Giuliano Vangi
A quasi vent’anni dall’ultima edizione, quella del 1999, torna alla ribalta del contesto espositivo italiano e all’attenzione della critica e del pubblico la prestigiosa rassegna d’arte contemporanea quale è sempre stata il Premio Marche.
Dalla prima edizione regionale del 1956, alla successiva rassegna nazionale del 1957, per tutti gli anni Sessanta e poi negli anni Novanta, il Premio Marche si è posto come l’appuntamento più significativo del centro Italia nel dialogo con il dibattito artistico contemporaneo nazionale del quale proponeva contesti e situazioni per la loro divulgazione scientifica e per una riflessione critica.
Fin dagli anni Cinquanta il Premio Marche può annoverare la partecipazione dei maggiori artisti marchigiani e nazionali affermati o che, anche attraverso la rassegna, diventeranno protagonisti di un riconosciuto percorso professionale. Come avvenne inizialmente, accanto ai marchigiani come Bruno da Osimo, Orfeo Tamburi, Wladimiro Tulli, Renato Bruscaglia, Carlo Ceci, Arnoldo Ciarrocchi, Umberto Peschi, Valeriano Trubbiani, per autori riconosciuti del panorama artistico sovraregionale, non solo marchigiani come ad esempio, Gino Del Zozzo, Luigi Bartolini, Attilio Alfieri, Corrado Cagli, Felice Casorati, Pericle Fazzini Giuseppe Migneco, Orfeo Tamburi, Antonio Zancanaro, ecc. Per arrivare agli anni Novanta i cui protagonisti furono, tra gli altri, da Fabio Mauri a William Xerra, da Paola Gandolfi a Concetto Pozzati, da Renato Mambor a Carlo Bertocci, Omar Galliani, Elio Marchegiani, Enzo Cucchi, Giuseppe Salvatori, ecc. Il Premio Marche ha inoltre annoverato la partecipazione dei maggiori critici d’arte chiamati ad essere tra i curatori delle più recenti edizioni nazionali come: Mariano Apa, Renato Barilli, Maurizio Calvesi, Luciano Caramel, Enrico Crispolti, Vitaliano Corbi, Fabrizio D’Amico, Luigi Dania, Mario De Micheli, Floriano De Santi, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Francesco Gallo.
Pertanto, il Premio Marche, dall’edizione 2018, torna ad essere la celebre Biennale d’Arte Contemporanea, che sarà inaugurata il 17 novembre con una mostra al Forte Malatesta di Ascoli Piceno che rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2019.
Storicamente legata alla città di Ancona, la rassegna diventa itinerante, per affermare e confermare l’obiettivo primario della valorizzazione del territorio in ordine alla conoscenza, promozione e valorizzazione della scena artistica marchigiana nell’ambito delle arti visive contemporanee.
Per l’edizione corrente, nell'ambito di una rinnovata e aggiornata veste rappresentativa, la manifestazione, riprende le caratteristiche storiche della rassegna con la partecipazione degli artisti marchigiani viventi invitati dal Comitato scientifico e con artisti marchigiani selezionati attraverso una partecipazione a concorso.
Tra gli artisti invitati spiccano, tra le altre, le partecipazioni di Ubaldo Bartolini, Luigi Carboni, Carlo Cecchi, Enzo Cucchi, Leonardo Cemak, i fotografi Giorgio Cutini, Lorenzo Cicconi Massi, il celebre manierista Bruno D'Arcevia, il pluri Premio Oscar per la scenografia Dante Ferretti, i marchigiani d’adozione come Omar Galliani o Elio Marchegiani, gli ascolani Giuliano Giuliani, Tullio Pericoli e Arnaldo Marcolini, e ancora Franco Giuli, Rocco Natale, Oscar Piattella, Nino Ricci, Mario Sasso, Roberto Stelluti, Valeriano Trubbiani, Walter Valentini, Giuliano Vangi, Eliseo Mattiacci, protagonista quest’ultimo di una antologica al Premio Marche del 1993, e molti altri artisti affermati.
Tra gli artisti selezionati dalla Commissione Giudicatrice, a fronte del riconosciuto valore artistico e dell’aderenza dell’opera al tema della rassegna, sono risultati vincitori del PREMIO MARCHE 2018 i seguenti dodici artisti: Franco Alessandroni, Iuliia Bazyaeva, Anthony Bufali, Giulio Catelli, Stefano Dania, Andrea Fabietti, Francesco Gioacchini, Bruno Marcucci, Hisako Mori, Riccardo Ruggeri, Paolo Sacchini, Federico Sinatti.
Da questa edizione, inoltre, viene istituto il Premio della critica “Alfredo Trifogli”, intitolato alla figura dello storico Presidente, ideatore e fondatore del Premio Marche, che, per la corrente edizione, è stato assegnato a Sandro Ciriscioli, pittore e incisore del Montefeltro, docente all’Accademia di Belle Arti di Urbino.
A questi verrà riservato l’invito alla successiva Rassegna biennale a carattere nazionale.
Il Premio Marche 2018, si pone pertanto nella condizione di far dialogare generazioni e medium espressivi diversi, accomunati da un tema scelto per ogni edizione, per individuare un percorso estetico coerente che sarà poi il filo conduttore della mostra, momento finale celebrativo di ogni edizione. Il tema scelto per l’edizione 2018 è stato: “L’interpretazione artistica come armonia. Espressione e parametro percettibile di una eredità dell’opera d’arte nella tradizione artistica italiana (occidentale ed europea)”.
Con questa nuova dimensione aggiornata del Premio Marche, si vuole dimostrare come la regione delle Marche possa tornare ad essere punto di riferimento per artisti, critici e studiosi per una concreta e credibile ricognizione artistica sul territorio.
Dentro la storia e le dinamiche del Premio Marche l’impronta progettuale ed organizzativa di questa nuova fase, che si appresta ad essere inaugurata, può essere ritrovata in una sintesi tra il rispetto e l’equilibrio degli obiettivi propositivi originari, la valorizzazione dell’affermazione raggiunta nel tempo dalla manifestazione e quel suo ruolo di strumento didascalico e di riflessione, oltreché anche di vera e propria proposta di valorizzazione e valutazione critica della pratica artistica e della valenza espositiva, che si pone accanto (più che a margine) del dibattito sull’arte contemporanea tradizionalmente e geograficamente discusso in altri luoghi.
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