75ª STAGIONE SINFONICA ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
Anniversari
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno
Giovedì 16 gennaio ore 20.00
Sabato 18 gennaio ore 17.00
Generale aperta – giovedì 16 gennaio ore 10.00
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro, 2 – Milano
Schubert, Sinfonia n. 2, in Si bemolle maggiore, D 125
Direttore: George Petrou
Pianoforte: Alexander Kobrin
Orchestra I Pomeriggi Musicali
L’esecuzione dell’integrale delle Sinfonie dei cinque Concerti per pianoforte e del Concerto per violino e orchestra di Beethoven nell’anno in cui ricorrono i 250 anni dalla di lui nascita è uno dei fil rouge che percorrono il cartellone della 75ª Stagione sinfonica dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Giovedì 16 gennaio alle ore 20:00 e sabato 18 gennaio alle ore 17:00, di Ludwig van Beethoven Anniversari proporrà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4, in Sol maggiore; e sarà Alexander Kobrin,
pianista moscovita definito dalla BBC il “Van Cliburn dei nostri
tempi”, a consegnarcene la propria interpretazione, esibendosi al fianco
dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali guidata dalla bacchetta del M° George Petrou. Dopo l’intervallo, nella Sala Grande del Teatro Dal Verme risuoneranno le note della Sinfonia n. 2 di Franz Schubert,
facente parte di quei lavori giovanili da alcuni considerati portatori
di elementi anticipatori del Romanticismo, come da Dvořák, da altri
privi di valore se non “da catalogo”, come nell’opinione di Brahms. “[…]
l'accostamento tra il concerto di Beethoven e questa primizia
schubertiana giunge quanto mai opportuno per riprendere il discorso […]
riguardo al cambiamento di ruolo del musicista, e del compositore e
solista in modo particolare, avvenuto a inizio Ottocento. […] il giovane
Schubert si muove ancora nel solco sicuro della tradizione classica, e
forse persino scolastica; ma come sappiamo più avanti sarà proprio lui a
fare un balzo in avanti con la sperimentazione della sua produzione
cameristica e sinfonica […]. E se anche Schubert non sarà mai
comparabile alla smania di sperimentatore di Beethoven, pure si dovrà a
lui l'aver raggiunto altre cime, forse meno ardite, ma pur sempre di
bellezza inarrivabile” (Dalle note di Sala di Renato Meucci).
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