Palinsesti Rai Fiction 2019
Presentati a Milano il 9 luglio
TANTI
TALENTI, TANTE STORIE, UN PAESE UNICO
L’offerta di Rai Fiction si caratterizza per la varietà e la
ricchezza dei suoi prodotti, nello sforzo di intercettare i bisogni e i
desideri di racconto di tutti, condividendo l’immaginario del Paese. Quello presente,
ma cercando di immaginare anche quello futuro. Negli ultimi anni Rai Fiction ha
diversificato l'offerta allargando il perimetro generalista di Rai1 e
sviluppando la produzione per Rai2 e Rai3. Una svolta che ha permesso di
articolare e differenziare il lavoro sui generi, sulla densità delle storie e i
profili dei personaggi. E, quindi, di mirare sul più ampio ventaglio di
spettatori e confermare la propria vocazione di servizio pubblico universale. A
chiudere il cerchio, l’impegno sul mercato internazionale che ci ha permesso di
realizzare serie coprodotte e vendute in giro per il mondo. Un impegno che è
stato reso possibile dalla forza di una "fabbrica" e dalla
credibilità del nostro marchio. Quindi, per la prossima stagione e quella successiva
non possiamo che rilanciare la sfida, cercare di rendere ancora più ricca e
suggestiva l’articolazione del nostro racconto non solo su Rai1, ma anche su
Rai2 e Rai3, Reti che permettono di integrare l’offerta con prodotti innovativi
nei linguaggi e nella diversificazione dei generi e dei formati. Ma la grande
novità di quest’anno è anche un diverso approccio rispetto al modello di
fruizione: per corrispondere veramente alla necessità di essere servizio
pubblico universale, la Rai rivoluziona l’offerta della piattaforma Rai Play,
non più e non solo replay e punto di approdo per l’offerta lineare, ma ora
destinata anche al lancio di prodotto originale in prima visione assoluta e per
il pubblico ormai esterno alla televisione. Continua ovviamente anche la sfida
internazionale: le nostre storie hanno l’ambizione di portare l’immaginario
italiano nel mondo e dare al pubblico nazionale le sollecitazioni e le
suggestioni che oggi motivano e rendono potenti i flussi mainstream. Ponendo
comunque il vissuto del nostro Paese come bussola orientativa della nostra
narrazione. Per mantenere e alzare la qualità del nostro prodotto abbiamo
attratto i migliori talenti. È un differenziale ormai strategico. È quello che
inizia ad identificare il nostro brand. L’abbiamo perseguito negli scorsi anni,
lo facciamo adesso in modo ancor più sistematico. È con il talento che ci si
rinnova, è sul talento che si costruisce il rapporto con il sistema produttivo
nazionale e il successo sul mercato internazionale. Scrittori, registi, attori,
scenografi, costumisti, musicisti, montatori ma anche le maestranze sono la
nostra ricchezza e il futuro dell’industria audiovisiva italiana. Mai come per
le prossime stagioni, l’offerta di Rai Fiction ha potuto contare su una
ricchezza di talenti che vengono dal mondo del cinema, che hanno stretto da
tempo un rapporto di collaborazione con noi o che per la prima volta si
cimentano con il linguaggio televisivo. Talenti riconosciuti, talenti giovani o
da portare alla luce. Nuova linfa in un albero che continua a crescere.
RAI1
L’offerta di fiction per Rai1 mantiene il suo carattere
poliedrico, combinando formati e generi diversi per accontentare l’ampia platea
generalista mescolando, rispetto alla serialità, titoli evento, high concept
innovativi, prodotti classici e sequel di successo.
LE SERIE EVENTO
Nelle ultime stagioni il riconoscimento della qualità della
produzione di fiction della Rai all’estero è oggettivamente cresciuto grazie ad
alcuni titoli che hanno reso la Rai non solo un broadcaster forte sulla scena
domestica, ma un partner ricercato e attendibile. Le grandi coproduzioni
internazionali che abbiamo realizzato e stiamo realizzando hanno iscritto la
nostra azienda nella major league della fiction internazionale. In autunno un
nuovo capitolo della saga de I Medici,
scritta da Frank Spotnitz con la regia di Christian Duguay, e in primavera L’amica geniale - Storia del nuovo cognome,
coprodotta con HBO, dal secondo romanzo della tetralogia di Elena Ferrante con
la regia di Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher. Progetti prodotti e girati nel
nostro Paese che utilizzano il meglio delle forze artistiche italiane e sono
basati sulla nostra storia, la nostra cultura, la grande letteratura. Evento
vuol dire anche la forza di una serie che cattura per potenza drammatica e
valore universale, storie in cui si rispecchia la nostra identità. Per il
prossimo anno due titoli importanti: la seconda stagione della saga storica La vita promessa, con Luisa Ranieri e la
regia di Ricky Tognazzi, che racconta l’emigrazione italiana in America e
ripercorre la nostra memoria attraverso un melò fiammeggiante; La guerra è finita, una storia di
rinascita e speranza, nell’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale con
Michele Riondino, Isabella Ragonese e la regia di Michele Soavi. Arena del
racconto, un istituto improvvisato e privo di risorse dove, guidati da pochi
adulti, bambini e ragazzi sopravvissuti ai campi di concentramento e rimasti
senza una famiglia scoprono il rispetto reciproco, la solidarietà, la voglia di
giocare e quella di vivere. E si annunciano come un evento i nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, la serie dai
grandi numeri che ha fatto da apripista nelle vendite internazionali del nostro
prodotto.
LA SERIALITÀ
Gli eccellenti numeri di quest'anno testimoniano la fiducia degli
spettatori nell'offerta di fiction della Rai e la capacità del nostro racconto
di entrare in sintonia con il sentire del Paese, di costruire un’offerta in cui
tutti possano riconoscersi. Nelle prossime stagioni si amplia ancora la gamma
dei generi, con ibridazioni nuove, in grado di attirare fasce di pubblico
diverse, grazie ad uno storytelling originale, concept inediti e tematiche
avvincenti. Prima di tutto il coming of age, un genere che propone con forza temi essenziali alla missione di
servizio pubblico: l’attenzione a un incerto passaggio dell'età, al mondo
dell’adolescenza e al desiderio di futuro dei giovani. Per l’autunno diamo
spazio a vissuti diversi: dal percorso di crescita ed emancipazione di un
gruppo di ragazzi down in un road movie poetico e vitale (Ognuno è perfetto) con Edoardo Leo, Cristiana Capotondi e la regia
di Giacomo Campiotti, alla declinazione mistery di una storia di crescita
attraverso il riscatto del lavoro in una bottega artigianale di un gruppo di
ragazzi difficili guidati da un maestro dell’intaglio del legno interpretato da
Sergio Castellitto per la regia di Cinzia TH Torrini (Pezzi unici). L’offerta del prossimo autunno e della primavera
rilancia il family, usandolo come la base su cui costruire narrazioni più ricche e
sfaccettate, grazie alla mescolanza con altri generi.
La seconda stagione de La
strada di casa, interpretata da Alessio Boni e diretta da Riccardo Donna,
si apre con nuovi misteri da svelare per Fausto Morra e la sua famiglia, in un
crescendo di emozioni e colpi di scena con un racconto dal ritmo incalzante e
un finale sorprendente. Vivi e lascia vivere è invece una storia di rinascita
femminile, un light drama ambientato a Napoli che contamina il family classico
con venature noir, con il tocco di un regista dalla forte personalità come
Pappi Corsicato che rilegge il protagonismo di Elena Sofia Ricci in una chiave
inattesa e antieroica. Angela, con
Vanessa Incontrada, diretto da Andrea Porporati, è una storia popolare moderna,
a metà tra road movie e favola nera, che racconta l’esperienza riparativa di
una donna rispetto alla sua maternità perduta. Vite in fuga, con Anna Valle e Claudio Gioè e la regia di Luca
Ribuoli, infine, è un family-thriller che per la prima volta ibrida due generi apparentemente
distanti, dove le tenerezze della vita quotidiana e domestica si fondono con un
alto grado di suspense e dove il vero pericolo si nasconde nei rapporti
familiari.
Ricca è anche l’offerta del thriller e del crime, generi che se affrontati con consapevolezza permettono di
leggere nel profondo i meccanismi e la complessità della contemporaneità.
Quelle delle prossime stagioni sono serie high concept, che sperimentano
meccanismi narrativi originali e mettono in scena personaggi complessi; che insieme
all’originalità narrativa, affrontano dilemmi e problematiche di grande
attualità: Gli orologi del diavolo,
interpretato da Giuseppe Fiorello con la regia di Alessandro Angelini, un
racconto teso ed emozionante, ispirato alla storia vera di un uomo semplice, un
meccanico nautico della costa ligure, costretto a infiltrarsi nel mondo del
narcotraffico; Bella da morire, con
Cristiana Capotondi, diretto da Andrea Molaioli, su un tema forte come la
violenza contro le donne, che scava nella carne e nelle paure della società di
oggi; Io ti cercherò, con Alessandro
Gassman e la regia di Gianluca Maria Tavarelli, un modernissimo dramma
poliziesco che racconta la ricerca della verità su una morte che non è ciò che
sembra, il recupero di una paternità perduta e una dolorosa storia di rinascita
per ritrovare un legame che nemmeno la morte può spezzare.
Sotto il profilo del poliziesco d’autore fanno il loro ingresso nuovi personaggi, nuove storie, nuovi
misteri su cui indagare, che si trovino nell’assolata Matera dei nostri giorni
di Imma Tataranni - Sostituto Procuratore,
dai romanzi di Mariolina Venezia con Vanessa Scalera e la regia di Francesco
Amato, o nella Napoli anni ’30 de Il
Commissario Ricciardi, dai romanzi di Maurizio de Giovanni con Lino
Guanciale e la regia di Alessandro D’Alatri. E in questa logica sbarca sulla
Rete Ammiraglia anche Rocco Schiavone,
dai romanzi di Antonio Manzini, con Marco Giallini e la regia di Simone Spada.
Tante novità si accompagnano al ritorno di serie che rappresentano
un patrimonio importante della fiction Rai con personaggi-testimonial: da Don Matteo, che a vent’anni dal suo
esordio si rinnova proponendo dieci film da 100’ che hanno come tema conduttore
i dieci comandamenti, al comandante forestale di Un passo dal cielo interpretato da Daniele Liotti, all’Ispettore
Carlo Guerrieri di Nero a metà
interpretato da Claudio Amendola. Serie riproposte con un attento lavoro di
innovazione del sistema dei personaggi e delle trame.
LA SERIALITÀ DAILY
Nell’autunno anche la seconda stagione della serie daily Il Paradiso delle Signore, che si è via
via conquistata un significativo interesse da parte del pubblico in una fascia
di forte competizione come il pomeriggio. Ormai, un appuntamento nel
palinsesto.
I FORMATI
BREVI
Se il peso della serialità è preponderante, il ruolo delle fiction
di formato breve, come i tv movie, rimane comunque essenziale nell’offerta di un grande broadcaster
pubblico come la Rai. La maggior parte dei titoli racconta storie vere con
connotazione civile, storica o sociale, ma anche miti della cultura popolare (I ragazzi dello Zecchino d’Oro, Enrico
Piaggio). Alcuni tv movie declinano temi di attualità attraverso il filone
della commedia (anche raccolta in collection) che ben si adatta al formato e vi
trova la misura per il gioco di scambi, equivoci, incastri che lo caratterizza.
Completa
l’offerta della Rete un pacchetto di docufiction di ispirazione civile, basate su materiali e testimonianze inedite
e con la presenza di attori importanti. Ricordano momenti decisivi e drammatici
della storia nazionale che si proiettano sull’attualità e figure simboliche
della storia delle istituzioni e del Paese (Giorgio
Ambrosoli - Il prezzo del coraggio, Storia di Nilde, Piazza Fontana. Io ricordo).
RAI2
Nella logica della complementarietà e dell’integrazione dei
pubblici, Rai2 si rivolge ai telespettatori più giovani e abituati alla
serialità internazionale. Per questo la fiction destinata alla Rete rimane
coerente con una linea editoriale volta all'innovazione, dinamica e moderna.
Serie legate a nuovi high concept e al loro inusuale algoritmo narrativo o dal
‘what-if’ ardito, che riscrivono la carta dei generi. Decisivo per la
fisionomia della Rete, un differenziale di irregolarità e rottura rispetto ai
percorsi più tradizionali.
Personaggi
e storie scorretti, perciò, fortemente connotati e individualizzati, legati
all'attualità del contesto e capaci di imprimersi nel sistema di attese di un
pubblico desideroso di essere sorpreso e incuriosito. Accanto al thriller e al
crime che abbiamo coltivato in questi anni con protagonisti fuori dalle regole
– come Il Cacciatore - Seconda stagione
con Francesco Montanari e la regia di Davide Marengo – si amplia il ventaglio
dei generi restando sempre coerenti alla fisionomia della Rete. Volevo fare la rockstar, con Valentina
Bellè e Giuseppe Battiston, è un family innovativo e disfunzionale, ambientato
nella provincia del Nord-Est e diretto da Matteo Oleotto, mentre Mare fuori è un coming of age in un
contesto estremo come quello di un carcere minorile, con Carolina Crescentini e
Carmine Recano e la regia di Carmine Elia. La connotazione innovativa della
Rete ne fa anche la destinazione broadcasting più adeguata per i prodotti
pensati per il web e dunque sintonici con la cultura del pubblico più dinamico
e giovane.
RAI3
L’offerta su Rai3 asseconda l’esplorazione e il racconto del reale
che caratterizzano la Rete, con prodotti di formati e linguaggi diversi.
Anzitutto la conferma di un appuntamento ormai più che ventennale, la più
longeva serie italiana, Un posto al sole, che ogni giorno riesce a parlare di sentimenti e temi sociali a
un pubblico appassionato di tutte le età. Poi si parla di realtà con le
docufiction che intrecciano i linguaggi della finzione con quelli del
documentario e le documentary- series (Dottori in corsia 2019 - Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù, Boez - Andiamo via), montaggio di esperienze fortemente
coinvolgenti, per la tipologia e la condizione dei protagonisti e per il
contesto ambientale.
UN NUOVO APPROCCIO ALL’OFFERTA, RAI PLAY
Rai Play, da pura piattaforma di streaming e catch up del
contenuto lineare, diventa gradualmente anche una piattaforma di destinazione,
con una dignità di offerta propria, in prima visione e quindi complementare a
quella tradizionale, in grado di raggiungere, attrarre e coinvolgere i nativi
digitali innovando i prodotti di fiction della Rai sotto il profilo dei
contenuti, del linguaggio e dei formati. La fruizione lineare e non lineare
vivono, infatti, in un rapporto dialettico in grado di rispondere alle
abitudini complementari di un pubblico che si sta trasformando. La prima
operazione è una serie comedy ironica e tagliente nel formato dei 30’: Il Nido, con Giorgio Tirabassi e Anita Caprioli e la regia di Giacomo
Ciarrapico e Luca Vendruscolo, in cui un avvocato scorretto e maneggione
finisce agli arresti domiciliari nel cohousing dove vivono l’ex-moglie e la
figlia, un luogo che appare come la sublimazione del politically correct (la
serie sarà poi trasmessa su Rai2). Sempre in autunno Passeggeri notturni, dai racconti
di Gianrico Carofiglio con Claudio Gioè e Nicole Grimaudo per la regia di
Riccardo Grandi. Una serie in dieci capitoli che parte dal materiale letterario
di un grande narratore contemporaneo e unisce l’intreccio noir al racconto psicologico,
sullo sfondo di una Bari in chiaroscuro. Sono i prodromi di una trasformazione
che prevede serie evento di “genere” in una dialettica tra piattaforma e Rai2
pensata per una doppia programmazione lineare e non lineare e una forte spinta
verso possibilità di esportazione fuori dai confini nazionali. Il prodotto
esclusivo di Rai Play, inoltre, in prospettiva sarà anche un campo aperto alla
creatività e alla sorpresa, volto a marcare il proprio differenziale che punta
sulla ricerca e la valorizzazione dei talenti più giovani.
I titoli indicati qui di seguito verranno trasmessi in autunno e
nel prossimo anno in un palinsesto ampio e variegato: coproduzioni
internazionali, serie evento che riannodano i fili del nostro passato e aiutano
a leggere il presente, storie emozionanti che si confrontano con la realtà in
cui viviamo, racconti appassionanti che non dimenticano mai l'ancoraggio con le
problematiche del quotidiano e vogliono rappresentare le tante diversità che
attraversano il Paese.
postato da ornella torre
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