I: Orchestra I Pomeriggi Musicali - 70ª STAGIONE SINFONICA - 22 e 24 gennaio 2015




        

70ª STAGIONE SINFONICA
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI 
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno 
Stagione 2014-2015

Giovedì 22 gennaio, ore 21.00
Sabato 24 gennaio, ore 17.00
Prove generali - Giovedì 22 gennaio, ore 10.00
 Teatro Dal Verme  Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
Direttore: Donato Renzetti
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Ravel, Pavane pour une infante défunte
Stravinskij, Pulcinella, suite
Respighi, Gli uccelli
Ravel, Ma mére l'oye

 Il doppio concerto dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali, diretta per l'occasione dal M° Donato Renzetti, presenterà un programma che, più di altri, si rifà al tema della Natura, verso il quale, più e più volte nel corso della sua storia, la musica si è ispirata nel cercare di ricrearne armonia e suoni, e che inoltre, quest'anno è il fil rouge che percorre l'intera Stagione sinfonica de I Pomeriggi Musicali. Il programma, si apre con la suite Pavane pour une infante défunte di Ravel, composizione nata per pianoforte e successivamente riscritta per orchestra dallo stesso Ravel, nel 1910. La pavane, danza tipica del rinascimento, nelle mani del compositore evoca una distanze in grado di creare una commistione tra atmosfere arcaiche e esotismo altamente suggestiva. Segue Pulcinella di Stravinskij, suite da concerto ridotta a otto numeri dei diciotto originari e tratta dal ballet avec chant che Djagilev commissionò al compositore russo nel 1920. In essa, la singolare rivisitazione del Settecento napoletano, in cui alle voci vengono sostituiti gli strumenti, dimostra la grande genialità del compositore, il quale, rifacendosi per la prima volta a un materiale del passato, stabilisce un rapporto tra avanguardia e tradizione, libera invenzione e ricalco stilistico, segnando una tappa fondamentale per il neoclassicismo novecentesco. Si continua, poi, con Gli uccelli, suite per piccola orchestra in cinque movimenti di Ottorino Respighi, in cui la scelta del compositore di rifarsi a più antiche composizioni per cembalo o liuto esprime la volontà di mantenere un costante riferimento alla natura nonché quella di ricreare una stilizzazione del canto degli uccelli sfruttando la timbrica dell'orchestra. La chiusura del concerto è affidata nuovamente a Ravel e alla sua suite Ma mére l'oye, composizione pianistica infantile composta da cinque brevi brani ispirati a alcune celebri fiabe di autori del Seicento e Settecento, trascritta anch'essa in una versione per orchestra, in cui il raro ricorso alla piena compagine strumentale a favore dell'avvicendamento di timbri sapientemente selezionati, restituisce un clima delicato e sognante, attraverso uno stile semplice e lineare.






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