Fotografie di Gianni Dubbini e Angelica Kaufmann Venezia,
SULLE TRACCE DI UN VIAGGIATORE VENEZIANO DALLA TURCHIA
ALL’INDIA
Venezia,
La Salizada Galleria di Anna Trevisan
dal 28 ottobre al 14 novembre 2016
Inaugurazione
venerdì 28 ottobre 2016, ore 18.30
Presentazione
della mostra Andrea Pertoldeo
presso
La Salizada galleria, San Marco - San Samuele 3448 – Venezia
Medico
e avventuriero veneziano, che si imbarcò a soli quattordici anni su una nave
mercantile, a bordo della quale incontrò un diplomatico inglese di nome Lord Bellmont. Il suo
viaggio continuerà al fianco di Bellmont attraverso l’Anatolia, l’Armenia, la
Persia, fino al Subcontinente indiano, dove Manucci trascorrerà il resto della
sua vita come artigliere, medico e consulente per i Moghul. Nell’ultima parte
della sua vita si ritirò nel 1698 a Pondichérry e dettò a vari
copisti la “Storia do Mogor”, resoconto dei suoi viaggi e dettagliata descrizione
dell’impero del Mogol di
fine Seicento.
Nella quiete di Pondichéry, lontano dalla vita
di corte, Manucci si dedica alla stesure delle sue memorie, che detta a vari
copisti, nella lingua di ognuno di essi. La “Storia do Mogor” è un quadro
completo della storia, dei costumi, della religione dell’Impero del Mogol e
descrive gli avvenimenti degli ultimi sei anni del regno del Shah Giahan (1628-1658) e di
tutto il regno di suo figlio Awrangzeb (1659-1707), il
quale, salito al trono dopo aver sconfitto i fratelli, portò l'Impero alla sua
massima estensione. Il manoscritto dell’opera è conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia; un volume di illustrazioni è conservato
presso la Bibliothèque Nationale di Parigi. Il testo integrale è
stato tradotto in inglese all'inizio del Novecento da William Irvine con il
titolo “Storia do Mogor, or Mogul. India 1633-1708 by Niccolas Manucci, venetian. Translated with
introduction and notes by William Irvine”, Londra, Murray, 1907. Una parte del testo italiano della Storia è pubblicato nel volume “Storia del Mogol di Nicolò Manuzzi veneziano”,
a cura di Piero Falchetta (F. M. Ricci, 1986). “La metà del mondo” è ora il
racconto fotografico di un viaggio da Venezia all’India, seguendo l’itinerario
di Nicolò Manucci . Gli autori di questo racconto per immagini (bellissime)
sono Gianni Dubbini e Angelica Kaufmann, entrambi nati a Milano nel 1987, il
primo, studioso di storia dell’arte e archeologia
orientale, la seconda, di filosofia della mente e antropologia evoluzionistica;
entrambi bravi e raffinati fotografi.
Le fotografie esposte alla Galleria La Salizada di
Venezia (San Marco – San Samuele 3448; dal 28 ottobre al 14 novembre) nella
mostra intitolata, appunto, “La metà del mondo. Sulle tracce di un viaggiatore
veneziano dalla Turchia all’India”, presentata da Andrea Pertoldeo, testimoniano
il viaggio compiuto nel 2015 dai due autori percorrendo oltre diecimila
chilometri, da Smirne fino al Golfo Persico e, in seguito, in India. A quattro
secoli di distanza da Manucci, i due fotografi hanno cercato di rivedere con
uno sguardo contemporaneo quello che un viaggiatore seicentesco poteva aver
incontrato nello stesso percorso. Attraverso queste fotografie si cerca di
trasmettere il significato del viaggiare, inteso oltre i confini geografici,
politici e culturali, fra incontri e scoperte. Alcune delle immagini esposte
sono davvero sontuose, tra cui quella scelta per la comunicazione della mostra,
dato il suo alto valore simbolico, e cioè la foto che ritrae il superbo palazzo
di Isfahan Pol e Khaju in Iran. Un detto persiano recita: “Esfahan nesf-e-jahan”,
Isfahan è la metà del mondo. Nel diciassettesimo secolo Isfaha era la capitale
della Persia, uno degli epicentri culturali del mondo islamico. Lo splendore
della città era tale che alla fine del sedicesimo secolo, la “Via della Seta”
venne ridisegnata in modo da includere Isfahan; in questa città di grande
importanza storica convivono ancora oggi culture diverse a testimoniare il
continuo dialogo tra Est e Ovest; di cui la città lagunare è stata, e continua
ad essere, fin dai tempi di Marco Polo, la più splemdida protagonista.
Gianni Dubbini (Milano, 1987) ha studiato
storia presso l’Università Statale di Milano e storia dell’arte e archeologia
orientale presso la School of Oriental and African Studies dell’Università di
Londra. Nel 2013 è stato Postgraduate Fellow presso la Royal Geographical
Society. Sta attualmente conseguendo un dottorato in Storia delle Arti presso
l’Università Ca’Foscari di Venezia. Studia la percezione della cultura e
dell'arte da parte dei viaggiatori europei in Asia durante l'età moderna e nel
primo periodo coloniale. Angelica Kaufmann (Milano, 1987) ha studiato filosofia
della mente e antropologia evoluzionistica a Milano, Edimburgo, Londra e
Anversa. Nel 2016 è stata Fellow dell’Italian Academy for
Advanced Studies alla Columbia University di New York. Attualmente è Fellow del
Lichtenberg-Kolleg dell’Università di Göttingen e del Leibniz Institute for
Primate Research. Finalista del NatGeo Traveller Photo Competition 2015,
collabora con “Zeppelin” e “Fatto Quotidiano”.
Ingresso libero
Orari galleria: 10:00 – 13:00 e 15:30
– 19:30, giorno di chiusura: domenica
Informazioni:
www.lasalizada.it - info@lasalizada.it – tel. e fax. 041/241072
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