Henri Cartier Bresson Fotografo - Villa Reale di Monza - 20 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017
www.mostracartierbresson.it
140 scatti di Henri Cartier Bresson, in mostra alla Villa Reale di Monza dal 20 ottobre, dedicati al grande maestro, per immergerci nel suo mondo, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica.
“Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di
percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell'istante, la
cattura dell'immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale”. 140 scatti di Henri Cartier Bresson, in mostra alla Villa Reale di Monza dal 20 ottobre, dedicati al grande maestro, per immergerci nel suo mondo, per scoprire il carico di ricchezza di ogni sua immagine, testimonianza di un uomo consapevole, dal lucido pensiero, verso la realtà storica e sociologica.
Per Cartier-Bresson la tecnica rappresenta solo un
mezzo che non deve prevaricare e sconvolgere l’esperienza iniziale, reale
momento in cui si decide il significato e la qualità di un’opera.
“Per me, la macchina fotografica è
come un block notes, uno strumento a supporto dell'intuito e della spontaneità,
il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso
tempo. Per "dare un senso" al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in
ciò che si inquadra nel mirino. Tale atteggiamento richiede concentrazione,
disciplina mentale, sensibilità e un senso della geometria. Solo tramite un
utilizzo minimale dei mezzi si può arrivare alla semplicità di espressione”.
Henri Cartier-Bresson non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Nient’altro. Ha quindi pienamente ragione nell’affermare di non capire nulla di fotografia, in un mondo, invece, che ha elevato quest’arte a strumento dell’illusione per eccellenza.
Henri Cartier-Bresson non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Nient’altro. Ha quindi pienamente ragione nell’affermare di non capire nulla di fotografia, in un mondo, invece, che ha elevato quest’arte a strumento dell’illusione per eccellenza.
Lo scatto è per lui il passaggio
dall’immaginario al reale. Un passaggio “nervoso”, nel senso di lucido, rapido,
caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere
e stravolgere.
Quando scatta
l’immagine guida che è stata scelta per questa sua nuova rassegna monografica
allestita alla Villa Reale di Monza, Henri Cartier-Bresson ha appena 24 anni. Ha
comprato la sua prima Leica da appena due anni, ma è ancora alla ricerca
del suo futuro professionale.
È incerto e tentato da molte strade: dalla pittura, dal cinema. “Sono solo un tipo nervoso, e amo la pittura.” …”Per quanto riguarda la fotografia, non ci capisco nulla” affermava.
È incerto e tentato da molte strade: dalla pittura, dal cinema. “Sono solo un tipo nervoso, e amo la pittura.” …”Per quanto riguarda la fotografia, non ci capisco nulla” affermava.
Non
capire nulla di fotografia significa, tra l’altro, non sviluppare personalmente
i propri scatti: è un lavoro che lascia agli specialisti del settore. Non vuole
apportare alcun miglioramento al negativo, non vuole rivedere le inquadrature,
perché lo scatto deve essere giudicato secondo quanto fatto nel qui e ora, nella risposta immediata
del soggetto.
I suoi scatti colgono la
contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la
nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
Egli compone geometricamente solo
però nel breve istante tra la sorpresa e lo scatto. La composizione deriva da
una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. La
composizione di Henri Cartier-Bresson è il riflesso che gli consente di
cogliere appieno quel che viene offerto dalle cose esistenti, che non sempre e
non da tutti vengono accolte, se non da un occhio disponibile come il suo.
“Fotografare, è riconoscere un
fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con
rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo
significano. E’ mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il
cuore”.
Per parlare di Henri
Cartier-Bresson – afferma Denis Curti, curator per la Villa Reale - è
bene tenere in vista la sua biografia. La sua esperienza in campo fotografico
si fonde totalmente con la sua vita privata. Due episodi la dicono lunga sul
personaggio: nel 1946 viene a sapere che il MOMA di New York intende dedicargli una
mostra "postuma", credendolo morto in guerra e quando si mette in
contatto con i curatori, per chiarire la situazione, con immensa ironia dedica
oltre un anno alla preparazione dell'esposizione, inaugurata nel 1947. Sempre
nello stesso anno fonda, insieme a Robert Capa , George Rodger , David Seymour , e William Vandivert la famosa agenzia Magnum Photos . Insomma, Cartier –
Bresson è un fotografo destinato a restare immortale, capace di riscrivere il
vocabolario della fotografia moderna e di influenzare intere generazioni di
fotografi a venire.
A proposito della creazione Magnum Photos,
ancora oggi fondamentale punto di riferimento
per il fotogiornalismo, Ferdinando Scianna, per molti anni unico membro
italiano ha scritto: Magnum continua a sopravvivere secondo l’utopia
egualitaria dei suoi fondatori. In modo misterioso è riuscita finora a fare
convivere le più violente contraddizioni. Questa è la cosa che più mi
appassiona. Per quanto mi riguarda, sicilianissimo individualista, ho
difficoltà a sentirmi parte di qualunque tipo di gruppo, ma so che se devo
riferirmi a una appartenenza culturale è in quella tradizione che mi riconosco.
La mostra Henri
Cartier Bresson Fotografo è una selezione curata
in origine dall’amico ed editore Robert Delpire e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2000 assieme
alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie e che ha come scopo
principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo
aperto ad altri artisti.
Obiettivo della rassegna è far
conoscere e capire il modus operandi di Henri Cartier-Bresson, la sua ricerca
del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse, alla
ricerca della sorpresa che rompe le nostre abitudini, la meraviglia che libererà
le nostre menti, grazie alla fotocamera che ci aiuta ad essere pronti a
coglierne e ad immortalarne il contenuto.
La mostra, curata da Denis Curti per
la Villa Reale, è promossa dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e da
Nuova Villa Reale di Monza in collaborazione con la Fondazione Henri
Cartier-Bresson e Magnum Photos Parigi e organizzata da Civita Mostre con il
supporto di Cultura
FOTOGRAFO
Villa Reale di Monza Secondo Piano Nobile
20 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017
Info mostra
www.mostracartierbresson.it
tel. 199 15 11 40*
dall’estero 02 89 09 69 42
*Attivo lunedì-venerdì, ore 9-18.
Sabato, ore 9-12. Non attivo domenica e festivi.
Info mostra
www.mostracartierbresson.it
tel. 199 15 11 40*
dall’estero 02 89 09 69 42
*Attivo lunedì-venerdì, ore 9-18.
Sabato, ore 9-12. Non attivo domenica e festivi.
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